Rapporto sul Benessere equo e sostenibile: giustizia

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Il Rapporto Bes fornisce un quadro del benessere della società italiana, nelle 12 dimensioni identificate come rilevanti per la relativa misurazione, basandosi sul sistema di indicatori principiato nel 2010 dall’Istat insieme al Cnel per misurare il Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di 1522 indicatori, in parte rinnovati nel tempo per adeguarsi alle trasformazioni in atto.

Indice

1. Il Bes 2022 dell’Istat


L’analisi dei domini in cui è articolato il benessere presentata in 12 capitoli, e consente una lettura degli andamenti più recenti degli indicatori e il confronto con il periodo pre-pandemico:

  • Salute;
  • Istruzione e formazione;
  • Lavoro e conciliazione dei tempi di vita;
  • Benessere economico;
  • Relazioni sociali;
  • Politica e istituzioni;
  • Sicurezza;
  • Benessere soggettivo;
  • Paesaggio e patrimonio culturale;
  • Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività;
  • Qualità dei servizi

Il Rapporto propone anche un capitolo iniziale di sintesi che in questa edizione è incentrato sull’analisi dell’evoluzione recente del benessere, con particolare attenzione agli squilibri territoriali e alle differenze di genere e per classi di età. I capitoli che interessano maggiormente gli operatori del diritto e della giustizia sono quelli relativo a “politica e istituzioni”, nonché “sicurezza”.


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2. I capitoli “politica e istituzioni”: processo civile e carceri


Nel capitolo 6 (“politica e istituzioni” viene dato atto di variabili quali l’efficienza della giustizia civile e l’adeguatezza delle istituzioni carcerarie. Riguardo al processo civile, si rappresenta che la riforma ormai avviata persegue il duplice obiettivo entro il 2026 di abbattere la durata dei processi civili e penali nei vari gradi di giudizio e di conseguire una apprezzabile riduzione dell’arretrato rispetto al 2019. Il trend di riduzione delle pendenze finali, dopo la battuta d’arresto per la crisi pandemica del 2020, riprende. La chiusura dell’anno 2021 fa registrare una diminuzione dei procedimenti pendenti in area SICID pari al -6,4% rispetto al 2019, riduzione che raggiunge l’11,1% se si considera il saldo del terzo trimestre 2022. Rispetto al 2019 diminuisce anche l’arretrato civile “patologico”, ovvero il numero delle pendenze di durata ultra-triennale, che era tornato a salire nel corso del 2020, e a fine 2021 si attesta al -3,8%, mentre nel terzo trimestre 2022 segna un -6,5% rispetto all’anno base. Quanto all’affollamento carcerario, non solo è cresciuto il numero di detenute (+4,9% nell’ultimo biennio) ma si è anche ridotta la capienza regolamentare di carceri e sezioni femminili (-3,2% rispetto al 2019).

3. Il capitolo “sicurezza”: la percezione e i reati


Nel capitolo 7 (“sicurezza”) viene rappresentato che gli indicatori oggettivi e soggettivi che misurano l’evoluzione della sicurezza in Italia nel 2019 si trovavano su livelli migliori o stabili rispetto alla situazione di una decina di anni prima, ad eccezione dei borseggi e delle rapine che invece registravano una tendenza all’aumento. Gli omicidi e i reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine), che nel primo anno di pandemia avevano toccato i valori più bassi di tutta la serie storica per le misure restrittive alla mobilità e ai contatti sociali, nel 2021 sono tornati a registrare una lieve crescita; per i reati predatori l’incremento è proseguito anche nel 2022. Sebbene tale crescita, gli indicatori sui reati restano al di sotto dei valori pre-pandemia, ad eccezione del tasso di rapine, che è tornato sui livelli registrati nel 2019. Gli indicatori soggettivi di percezione si sono mossi nello stesso modo degli indicatori oggettivi relativi ai reati: nel 2020 è aumentata la percezione di sicurezza camminando al buio da soli e sono diminuite la percezione del degrado e del rischio di criminalità. Tali indicatori hanno registrato nel 2021 la performance migliore di tutta la serie storica. Nel 2022, gli indicatori di percezione di sicurezza riferiti alla zona in cui si vive interrompono il trend positivo registrato nei due anni di pandemia: diminuisce la percezione di sicurezza camminando al buio da soli e aumenta la percezione del rischio di criminalità. Resta stabile, all’opposto, la percezione del degrado.

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