Il percorso di regolamentazione dell’economia digitale da parte dell’Unione Europea, evidenziato da iniziative come il Digital Markets Act (DMA), il Digital Services Act (DSA), l’eIDAS 2 e il NIS2, e in attesa dell’approvazione del AI Act, rappresenta un embrione di quella che potrebbe essere definita una “costituzione digitale europea”. Questo concetto affonda le sue radici nel vertice di Tallin del 29 settembre 2017, dove l’UE, attraverso le parole dell’allora Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, ha dichiarato l’intenzione di sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, per guidare il futuro digitale dell’Europa. Il vertice di Tallin ha segnato un punto di svolta, affermando la volontà degli Stati membri di controllare e mitigare i rischi associati alla rivoluzione digitale per le società e le democrazie europee. Per esplorare il tema delle AI, consigliamo il volume Ai Act -Principi, regole ed applicazioni pratiche del Reg. UE 1689/2024.
Indice
- 1. Introduzione e contestualizzazione
- 2. Coerenza normativa e competitività: dal DMA all’AI Act
- 3. Verso una costituzione digitale europea
- 4. L’impatto della regolamentazione sulla sovranità e sull’identità digitale dell’UE
- 5. La necessità di una governance digitale coerente
- 6. Prospettive future: interoperabilità e competitività
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1. Introduzione e contestualizzazione
Seguendo le orme del vertice di Tallin, la Presidente Ursula von der Leyen ha enfatizzato la necessità di un mercato unico digitale europeo, basato su regole comuni tra gli Stati membri. La sua presidenza è stata caratterizzata da uno sforzo costante per creare uno spazio digitale europeo robusto, che non solo protegga i dati personali, ma che stabilisca un quadro normativo capace di tutelare i cittadini europei anche nei confronti dei grandi fornitori di servizi digitali extra-UE, contribuendo così alla sovranità digitale europea. Per esplorare il tema delle AI, consigliamo il volume Ai Act -Principi, regole ed applicazioni pratiche del Reg. UE 1689/2024.
Ai Act
Quale impatto avrà l’intelligenza artificiale sulla nostra società e soprattutto sul diritto? Il testo esplora questa complessa intersezione, offrendo una guida dettagliata e completa.L’opera approfondisce l’evoluzione dell’AI, dalle sue umili origini nei primi sistemi esperti alle avanzate reti neurali e all’AI generativa di oggi.Analizza in modo critico il panorama normativo europeo, come il recente Regolamento n. 1689/2024, delineando il percorso legislativo e le regolamentazioni che cercano di gestire e governare questa tecnologia in rapida evoluzione.Gli autori affrontano temi fondamentali come l’etica dell’AI, la responsabilità legale, la sicurezza dei dati e la protezione della privacy.Il libro non si limita alla teoria: esplora anche le applicazioni pratiche dell’AI in vari settori, tra cui la giustizia, il settore finanziario, la pubblica amministrazione e la medicina.Attraverso casi di studio e analisi dettagliate, il libro mostra come l’AI stia trasformando questi ambiti e quali questioni giuridiche stiano emergendo.Inoltre, viene esaminato l’impatto dell’AI sul mondo del lavoro, evidenziando come l’automazione e le nuove tecnologie stiano cambiando le dinamiche lavorative e quali siano le implicazioni legali di queste trasformazioni.L’opera vuole essere una lettura essenziale per avvocati, giuristi, professionisti IT e tutti coloro che desiderano comprendere le complesse relazioni tra tecnologia e diritto, offrendo una visione completa e aggiornata, ricca di analisi critiche e riflessioni pratiche, per navigare nel futuro della tecnologia e del diritto con consapevolezza e competenza.Michele IaselliAvvocato, docente di Diritto digitale e tutela dei dati alla LUISS e di informatica giuridica all’Università di Cassino. Direttore del comitato scientifico di ANDIP e coordinatore del comitato scientifico di Feder-privacy. Funzionario del Ministero della Difesa ed esperto dell’Ufficio Generale Innovazione Difesa, è membro del Comitato di presidenza dell’ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale).
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2. Coerenza normativa e competitività: dal DMA all’AI Act
La spinta regolatoria ha portato all’adozione del DMA, del DSA e del DGA, con il prossimo AI Act che si inserirà in questo contesto. Questi regolamenti mirano a creare una coerenza normativa uniforme in tutta l’UE, rafforzando la competitività del mercato unico digitale europeo. La regolamentazione non si limita alla protezione dei dati personali, ma si estende alla circolazione digitale dei dati in generale, promuovendo la fiducia dei cittadini e delle imprese nella società digitale.
3. Verso una costituzione digitale europea
La nuova regolamentazione europea introduce un cambiamento di prospettiva significativo, affermando che i fornitori di servizi digitali devono applicare le norme UE indipendentemente dalla loro ubicazione, se il servizio è destinato a utenti nell’UE. Questo approccio rappresenta un primo passo verso una “costituzione digitale europea”, basata sulla sovranità digitale dell’UE. La costruzione di un’identità costituzionale digitale parte dal basso, attraverso un processo regolatorio che disciplina i rapporti della società digitale.
L’AI Act rappresenta un ulteriore pezzo della regolamentazione della società digitale, con l’obiettivo di creare regole uniformi per l’intelligenza artificiale all’interno dell’UE. Questo regolamento è essenziale non solo per guidare l’innovazione tecnologica, ma anche per garantire che l’IA si sviluppi in modo sicuro ed etico, rafforzando così la fiducia nella società digitale europea.
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4. L’impatto della regolamentazione sulla sovranità e sull’identità digitale dell’UE
L’approccio regolatorio dell’UE mira a consolidare una propria sovranità digitale, basata su regole comuni che tutelano i diritti dei cittadini e promuovono un mercato unico digitale forte e competitivo. Questo processo implica anche un’evoluzione verso un’organizzazione giuridica dell’UE dotata di una sovranità territoriale e digitale, conforme ai principi dello Stato di diritto.
La regolamentazione europea dell’economia digitale non è solo una serie di leggi tecniche, ma rappresenta una nuova forma di sovranità per l’Unione Europea. Con iniziative come il DMA, il DSA e il futuro AI Act, l’UE sta costruendo un quadro normativo che non solo tutela i diritti dei cittadini, ma afferma la sua autorità nel dominio digitale. Questo approccio di regolamentazione non si limita a stabilire regole operative, ma introduce principi di sovranità che vanno oltre i confini fisici, affermando il controllo dell’UE sullo spazio digitale che influisce su oltre 500 milioni di cittadini.
5. La necessità di una governance digitale coerente
Una delle sfide principali per l’UE è la creazione di una governance digitale coerente che possa adattarsi alle rapide evoluzioni tecnologiche e alle esigenze di una società interconnessa. Questo richiede un quadro normativo che possa regolare efficacemente le attività delle grandi piattaforme digitali e garantire che i dati personali e non personali siano protetti e gestiti in modo sicuro. Il regolamento del mercato digitale europeo deve bilanciare la protezione dei diritti dei cittadini con la necessità di promuovere l’innovazione e la competitività del mercato unico.
L’evoluzione verso una costituzione digitale europea implica anche una riflessione sui sistemi di democrazia rappresentativa. La crescente digitalizzazione delle società europee comporta nuovi rischi per la democrazia, tra cui la manipolazione dell’opinione pubblica attraverso le piattaforme digitali e la crescente influenza delle grandi aziende tecnologiche. Per affrontare questi rischi, è essenziale che le nuove regolamentazioni non solo tutelino i dati, ma anche promuovano la trasparenza, la responsabilità e la partecipazione democratica. Questo può essere realizzato attraverso la regolamentazione delle modalità con cui le informazioni sono organizzate e distribuite online, garantendo che i cittadini abbiano accesso a informazioni accurate e imparziali.
Il percorso verso una costituzione digitale europea sta emergendo in modo incrementale, attraverso la creazione di regolamenti specifici che disciplinano vari aspetti della società digitale. Questo approccio “dal basso verso l’alto” permette di costruire una solida base normativa che possa essere ampliata e adattata man mano che nuove sfide e tecnologie emergono. In questo contesto, regolamenti come il GDPR, il DMA e il DSA rappresentano i mattoni fondamentali di questa costruzione normativa. Ogni nuovo regolamento aggiunge un livello di protezione e governance, contribuendo alla formazione di una struttura giuridica coerente e completa.
6. Prospettive future: interoperabilità e competitività
L’UE sta lavorando per assicurare l’interoperabilità delle reti e delle tecnologie digitali all’interno del suo territorio, un aspetto cruciale per mantenere la competitività in un mercato globale sempre più dominato da attori statunitensi e cinesi. Questo non solo rafforza l’autonomia tecnologica dell’UE, ma crea anche un ambiente favorevole all’innovazione e alla crescita economica. Investimenti in infrastrutture digitali, come quelli previsti dal programma NextGenerationEU e dal PNRR, sono essenziali per sostenere questo sviluppo e per garantire che l’UE rimanga all’avanguardia nella rivoluzione digitale.
L’adozione di una costituzione digitale europea richiede un approccio coordinato tra le istituzioni dell’UE e gli Stati membri. È fondamentale che le politiche nazionali siano allineate con gli obiettivi e le regolamentazioni europee per garantire una coerenza normativa e operativa. Questo approccio integrato è necessario per evitare frammentazioni e per garantire che tutti i cittadini europei possano beneficiare delle stesse protezioni e opportunità nel mondo digitale.
In sintesi, la regolamentazione digitale dell’UE è un processo in evoluzione che mira a creare un ambiente sicuro, trasparente e competitivo per tutti i cittadini e le imprese europee. La creazione di una costituzione digitale europea rappresenta non solo una risposta alle sfide immediate, ma anche una visione a lungo termine per una società digitale inclusiva e sostenibile. La strada da percorrere è ancora lunga e complessa, ma l’UE ha dimostrato di essere determinata a guidare questo processo con un impegno continuo verso la protezione dei diritti dei cittadini e la promozione dell’innovazione.
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