Il riciclaggio nel diritto federale svizzero

Introduzione

Provvidenzialmente, negli Anni Duemila, la frequenza degli atti dispositivi riciclatori non ha subito grandi variazioni rispetto agli Anni Novanta del Novecento. Tra il 2011 ed il 2012, la Magistratura federale elvetica, ex Art. 24 Cpp1, ha emesso Sentenze di condanna per riciclaggio semplice nei confronti di cittadini svizzeri, africani e yugoslavi, mentre il numero di albanesi perseguiti ha registrato un forte calo a partire dal 2003. Il traffico illecito di stupefacenti ( Artt. 19 e sgg. BetmG ) costituisce tutt’ oggi la fonte principale di sostentamento dei flussi di denaro riciclato dagli Intermediari Finanziari svizzeri, ma non mancano crimini economici organizzati ( Art. 260 ter StGB2 ) e reati di matrice bancaria, come l’ appropriazione indebita ( Art. 138 StGB3 ). Nel caso del riciclaggio semplice ( commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB4 ) il controvalore dei beni riciclati oscilla quasi sempre tra i 25.000 ed i 100.000 Franchi, mentre, nel caso del riciclaggio aggravato ( comma 2 Art. 305 bis StGB5 ). i valori coinvolti ammontano, di solito, a 150.000 Franchi, sino a raggiungere a volte la quota di 1.000.000 di Franchi. Solitamente, i mezzi strumentali impiegati sono il money transfert dall’ estero, ma si segnalano anche modalità più che tradizionali, come gli accrediti e/o gli addebiti cash, il traffico di valuta alle frontiere, il cambio o l’ uso arbitrario di denaro in contanti prelevato e/o accreditato senza rispettare limiti nella cifra transata. Purtroppo, sempre negli Anni Duemila, il riciclaggio di denaro di calibro transnazionale risulta il più difficile da acclarare e perseguire da parte dell’ AG elvetica, nonostante l’ apparente semplicità del breve comma 3 Art. 305 bis StGB6.

Negli Anni Ottanta del Novecento, il Diritto svizzero, a livello globale, iniziò ad essere negativamente criticato a causa dell’ eccessiva e, anzi , sistematica disponibilità degli Operatori bancari a riciclare, con discrezione e meticolosità, i guadagni anti-normativi ed anti-sociali delle mafie dedite al narcotraffico. Ognuno ricorderà gli scandali legati alle infiltrazioni di Cosa Nostra nella finanza svizzera, così come fecero scalpore le vicende che vedevano protagonisti commercianti turchi di eroina, per non menzionare poi le dimissioni legate alla malapolitica della Consigliera Federale Elisabeth Kopp. Tali vergognosi esempi di white collar crime indussero il Legislatore di Berna, nel 1990, a promulgare gli Artt. 305 bis StGB e 305 ter StGB7

La criminalità economica è rimasta una grave piaga auto-lesiva caratterizzante la Macroeconomia svizzera, ma la Comunità internazionale ha apprezzato gli sforzi politici de jure condito. Probabilmente, la situazione non è migliorata, ma sono stati fatti almeno alcuni passi che esprimono forse la buona volontà teorica della Confederazione, la quale oggi risulta sempre meno compromessa se confrontata con l’ oscenità conclamata delle piazze finanziarie di Hong Kong, Singapore, Panama e Londra. Nella maggior parte dei casi, l’ applicazione quotidiana e fattuale degli Artt. 305 bis, 305 ter e 260 quinquies8 StGB reca sovente ad assoluzioni, decisioni di abbandono e decreti di non luogo a procedere. Il Garantismo del Diritto Processuale elvetico è esasperato e sottilmente strumentalizzato, ciononostante, la Magistratura federale, unitamente alla Fed.Pol, ha manifestato una piena e leale solidarietà nei confronti dei Colleghi chiamati ad operare in difficili Ordinamenti gravemente e drammaticamente inquinati dalla criminalità organizzata, come nel caso dell’ Italia, dell’ Africa occidentale e dell’ ex Blocco sovietico. Malaugurevolmente, nella Confederazione, la tutela del giusto Processo Penale ex Art. 32 BV9 ha subito un’ ermeneutica ipertrofica, che si è spinta ben oltre i normali limiti della proporzionalità e della parità del contraddittorio. La protezione dell’ accusato si è trasformata in una lotta incessante nei confronti degli altrettanto legittimi diritti del MP.

Riciclaggio semplice

(ommi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB)

Tra il 2010 ed il 2014, il Tribunale Penale Federale ha emesso 510 Sentenze di condanna per riciclaggio semplice. Soltanto il 13 % delle condanne ha inerito un << caso grave >> ex comma 2 Art. 305 bis StGB. Anche l’ Art. 305 ter StGB, in tema di << carente diligenza >> è stato utilizzato nell’ 1,5 % dei casi di riciclaggio non aggravato, per un totale di 2 condanne passate in giudicato tra il 2010 ed il 2014. E’ rincuorante notare che, pure nel quinquennio 2008 – 2012, la Magistratura federale ha perseguito 510 casi di riciclaggio semplice ed il riciclaggio aggravato ha recato soltanto a 97 condanne, unite ad un insignificante 2 % ( 12 Sentenze ) afferente al delitto p. e p. dall’ Art. 305 ter StGB. Egualmente di scarso rilievo, tra il 2008 ed il 2012, sono le 108 condanne per reati finanziari di calibro bagatellare. A titolo di corollario, può essere utile evidenziare che, dopo il 2011, la nuova Procedura Penale federale ha concesso agli imputati la facoltà di beneficiare di uno sconto di pena grazie alla << Procedura abbreviata >> ex Artt. 358-362 Cpp. Molti Intermediari Finanziari, anche quelli atipici, preferiscono ammettere i << fati essenziali >> ( Art. 358 Cpp10 ) al fine di accedere al meno pesante e più snello Rito abbreviato.

Tra il 2008 ed il 2012, il 65 % dei condannati per riciclaggio semplice aveva un’ età compresa tra i 25 ed i 45 anni. Gli Intermediari infra-25enni costituivano un trascurabile 11 %, mentre gli ultra-50enni erano in aumento ( dal 5 % del 2008 al 10 % del 2012 ). Il reo di riciclaggio, nell’ 82 % del totale, è maschio e le Intermediarie donne non superano il 18 %.

Provvidenzialmente, la Polizia Federale è molto attenta ad analizzare la nazionalità dei responsabili di riciclaggio. Tra il 2008 ed il 2012, un buon 25 % dei condannati ex commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB era svizzero ed un altrettanto notevole 25 % proveniva dall’ Africa occidentale, martoriata da peculati connessi all fattispecie di cui all’ Art. 322 septies StGB11 ( Corruzione di Pubblici Ufficiali stranieri ). La Norma incriminatrice ex Art. 322 septies StGB, in vigore dallo 01/05/2000, è fondamentale nel contesto degli atti riciclatori internazionali.

Molti condannati per riciclaggio semplice provengono dalla ex Yugoslavia e dall’ Albania, pur se tali Ordinamenti, dopo il 2008, sembrano tendere verso un positivo rafforzamento della loro Legalità interna. Del resto, dopo il 1989, il dissolvimento del Blocco filo-sovietico aveva recato a flussi oceanici di denaro, depositato in Banche svizzere in danno del patrimonio collettivo gestito da Funzionari infedeli. All’ opposto, dal 1998 al 2012, è sceso il numero di condannati, ex Art. 305 bis commi 1 e 1 bis StGB, muniti di nazionalità latino-americana e caraibica, il che, in ogni caso, non ha migliorato il livello di corruzione e di concussione ampiamente manifestato all’ interno degli Ordinamenti del Sud-America.

Nel periodo 2008-2012, il Bundesgericht ha condannato 18 riciclatori serbo-montenegrini, per lo più dopo la secessione del Montenegro nel 2006. Altrettanto problematico, sia prima sia dopo l’ indipendenza del 2008, è il caso dei prestanome kosovari implicati in atti riciclatori semplici ( 11 condanne ). I cittadini degli Stati della ex Yugoslavia trafficano molti Fondi Neri negli Istituti di Credito elvetici, che, purtroppo, riciclano annualmente Milioni di Franchi provenienti dal commercio di eroina. Assai criminogena, alla luce dell’ Art. 9 GwG12, è soprattutto l’ Albania. I rei di riciclaggio delle zone slavo-balcaniche hanno l’ accortezza di suddividere gli storni dai Conti Bancari in piccole somme accreditate successivamente in Yugoslavia ed in Albania, senza cagionare troppi sospetti. Nella maggior parte delle volte, la Fed.Pol deve arrendersi di fonte all’ inapplicabilità fattuale dell’ Art. 10 GwG13, in tanto in quanto i riciclatori di etnia slava riescono ad evitare la confisca, tranne nei gravi o gravissimi casi contemplati nell’ Art. 260 ter o nell’ Art. 260 quinquies StGB. In buona sostanza, la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, non ha favorito sempre e comunque la gestione democratica del denaro pubblico negli ex territori sovietici.

Per quanto attiene all’ Africa occidentale, il Tribunale Penale Federale svizzero ha emesso, visto l’ Art. 305 bis StGB, ben 133 condanne per riciclaggio non aggravato ( commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB ). 81 Sentenze di condanna hanno colpito cittadini Nigeriani, seguiti da 14 condannati del Camerun, 11 della Guinea e altri della Costa d’ Avorio. Le predette 133 condanne riguardano il traffico di cocaina, ma, a differenza di quello che accade nello white collar crime proveniente dai Balcani, nel caso dei rei di riciclaggio africani, tra il 1998 ed il 2012, la Fed.Pol elvetica ha potuto ricostruire accrediti ed addebiti legati al narcotraffico grazie all’ uso eccessivo e forse ingenuo del money transfert, che non cripta sufficientemente bene gli spostamenti dei depositi. Un secondo auto-inganno dei riciclatori di ceppo Bantu è stata la prassi di accreditare e/o addebitare somme eccessivamente consistenti non frazionate in storni e/o bonifici di modeste dimensioni.

Negli anni Duemila, sono aumentati i condannati per riciclaggio semplice con nazionalità italiana ( 27 condanne tra il 1998 ed il 2012 ), ma, tra il 2008 ed il 2012, i commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB hanno recato pure a 27 condanne a carico di turchi, 11 a carico di tedeschi e 8 a carico di francesi. Degne di menzione, sempre tra il 2008 ed il 2012, sono anche 16 condanne che hanno visto protagonisti cittadini della Repubblica Dominicana, la quale crea non pochi problemi sotto il profilo dello white collar crime legato alla schiavitù prostitutiva ed al commercio di cocaina. Negli Anni Duemila, svariati Milioni di Franchi di Fondi Neri sono stati riciclati in Svizzera da cittadini georgiani, più che altro prestanome ( 9 condanne tra il 2008 ed il 2012 ). Infine, il riciclaggio semplice ha visto protagonisti molti rumeni e persino moldavi con doppio passaporto rumeno, dunque beneficiari del libero transito nello Spazio Schengen, senza la necessità di un visto apposito per l’ ingresso in territorio elvetico.

L’ antefatto delittuoso più frequente, nel contesto del riciclaggio semplice, era ed è il commercio di sostanze tossicovoluttuarie proibite dagli Artt. 19 e sgg. BetmG. Molto diffusi sono pure i reati preliminari di truffa ( Art. 146 StGB14 ) e di appropriazione indebita ( Art. 138 StGB ). Alcune Sentenze ex commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB sono collegate alla ricettazione, fallimentare e non, ( Art. 160 StGB15 ), alla riduzione in schiavitù per fini prostitutivi ( Art. 195 StGB16 ) ed alla corruzione attiva di Pubblici Ufficiali svizzeri ( Art. 322 ter StGB17 ), ma la quasi totalità degli atti riciclatori, nell’ ultima quindicina d’ anni, ha inerito la partecipazione o il sostegno economico a vincoli criminosi organizzati ( Art. 260 ter StGB ), finalizzati spesso al finanziamento di attività terroristiche transnazionali ( Art. 260 quinquies StGB ). Un fenomeno interessante ed assai diffuso è l’ impiego di cittadini svizzeri incensurati ed insospettabili adibiti al ruolo di prestanome da parte di imprenditori politicamente esposti in Ucraina ed in Russia, i quali intestano denaro e beni immobili alle << teste di legno >> elvetiche per un controvalore di centinaia di Milioni di Franchi provenienti da atti di corruttela e di malversazione agiti contro la PA di ex Repubbliche Sovietiche. Oppure ancora, è frequente l’ attacco ai sistemi informatici dell’ e-banking, sistematicamente colpiti da << cavalli di troia >> finalizzati alla clonazione delle carte di credito ed allo storno fraudolento di somme incautamente transate via Internet. Tra il 2007 ed il 2010, gli Istituti di Credito svizzeri e le Compagnie Assicurative hanno dovuto patire danni ingenti ed irreparabili cagionati dalla criminalità informatica, che realizza guadagni in moneta “ sintetica “ riciclabili offshore nel giro di pochi minuti e con pochi rischi dal punto di vista del perseguimento penale. I riciclatori tedeschi, francesi e spagnoli si rendono per lo più responsabili di truffe, appropriazioni indebite e corruzione, mentre gli antefatti relativi al mondo degli stupefacenti ineriscono, per lo più, riciclatori italiani, slavi, turchi ed africani. Nell’ Ordinamento elvetico, BGE 120 IV 323 consente di sussumere, entro il campo precettivo dei commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB, anche i valori patrimoniali provenienti da un crimine che risulta commesso dal medesimo soggetto che, successivamente, si è reso responsabile del riciclaggio. Viceversa, la ratio cumulativa di BGE 120 IV 323 non è applicata nella Giuspenalistica di Austria e Germania, dove l’ AG procedente per riciclaggio non reca potere cognitivo e decisorio sull’ antefatto delittuoso che ha recato al guadagno illegale poi riciclato.

Riciclaggio aggravato

(comma 2 Art. 305 bis StGB)

Alla luce del comma 1 Art. 97 StGB18, il riciclaggio aggravato si prescrive in 15 anni, mentre il riciclaggio semplice in 7 anni. A livello pratico, si configura un << caso grave >> allorquando gli atti riciclatori sono commessi in un contesto criminale organizzato ( Art. 260 ter StGB ), oppure nell’ ambito di una << banda >> sistematicamente organizzata, oppure ancora qualora il delitto qui in parola rechi ad una grossa cifra d’ affari o ad un guadagno considerevole esercitato in modo imprenditoriale. L’ esegesi del comma 2 Art. 305 bis StGB è stata agevolata dal Tribunale Penale Federale, che, nel 2002, in BGE 129 IV 188, ha equiparato la << grossa cifra d’ affari >> ad un minimo di 100.000 Franchi. Inoltre, nel 2003, BGE 129 IV 253 ha interpretato il << guadagno considerevole >> nel senso che esso deve ammontare almeno a 10.000 Franchi di lucro netto. Provvidenzialmente, nel quinquennio 2008-2012, la Norma incriminatrice ex comma 2 Art. 305 bis StGB ha recato soltanto a 97 condanne su 727 in totale, dunque il riciclaggio aggravato, negli Anni Duemila, ha rappresentato non più del 13 % circa dello white collar crime represso dall’ Art. 305 bis StGB. In totale, nel 2004, in valore assoluto, le condanne per riciclaggio aggravato hanno inciso per l’ 11 % su 727 Sentenze e, nel 2008, tale percentuale si è di poco innalzata al 12 %, il che conferma la stabilità dell’ andamento complessivo. Tra il 2008 ed il 2012, si sono registrate 12 condanne in cui le lett. b) e c) comma 2 Art. 305 bis StGB sono state contestualmente applicate, in tanto in quanto i rei agivano sistematicamente in banda e ( dicesi : e ) facevano mestiere del riciclaggio. In 1 caso, sempre tra il 2008 ed il 2012, il condannato faceva mestiere del riciclaggio e (dicesi : e ) realizzava un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio, dunque la fattispecie di cui alla lett. a) era associata a quella di cui alla lett. c) comma 2 Art. 305 bis StGB. Ognimmodo, nella maggior parte delle 97 Sentenze emesse per riciclaggio aggravato, tra il 2008 ed il 2012, prevaleva l’ applicazione delle lett. c) comma 2 Art. 305 bis StGB, giacché gli Intermediari Finanziari condannati erano soliti realizzare una grossa cifra d’ affari e/o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio. A parere di chi redige, le Fed.Pol, nelle proprie Statistiche ufficiali tende a dimenticare l’ ordinaria cifra oscura non registrabile, in tanto in quanto, nella Confederazione, gli atti riciclatori aggravati non sono rari e nemmeno bagatellari, bensì essi sono ampiamente diffusi, ancorché raramente acclarati dalla Magistratura federale elvetica, umiliata dall’ onnipotente settore bancario svizzero.

Il responsabile del delitto p. e p. ex comma 2 Art. 305 bis StGB è tipicamente maschio , nel 64 % del totale, ultra-40enne, dunque più vecchio rispetto alla maggior parte dei condannati per riciclaggio semplice.

Sotto il profilo della nazionalità, gli individui perseguiti per un caso di riciclaggio grave provengono dalla Svizzera, dall’ ex Yugoslavia e dall’ Africa occidentale. Tra il 2008 ed il 2012, si è registrato un aumento dei condannati con passaporti africani, mentre è leggermente scesa la quantità dei rei svizzeri e di quelli dell’ ex Blocco Sovietico. Gli albanesi, viceversa, dominano incontrastati le Statistiche criminologiche. Egualmente numerosi, tra il 2008 ed il 2012, sono pure i serbi, i montenegrini, quasi tutti Prestanome, ma anche i nigeriani politicamente esposti e gli italiani collusi con la mafia sicula, la camorra e la ‘ndrangheta. Come nella fattispecie del comma 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB, anche nel contesto del riciclaggio grave sono in aumento i casi di georgiani condannati per aver agito come membri di un’ organizzazione criminale, composta per lo più da ex Pubblici Ufficiali dell’ Unione Sovietica ( lett. a comma 2 art. 305 bis StGB ).

Nel 45 – 50 % dei casi di condanna per riciclaggio aggravato, tra il 2003 ed il 2012, l’ antefatto delittuoso era il narcotraffico internazionale. Viceversa, il comma 2 Art. 305 bis StGB è raramente connesso alla truffa ( Art. 146 StGB ), all’ appropriazione indebita ( Art. 138 StGB ) ed all’ amministrazione infedele di valori patrimoniali ( Art. 158 StGB19 ). Quest’ ultimo crimine economico riveste un’ importanza basilare nell’ ambito dello white collar crime, come dimostrato quotidianamente dalle frequenti gestioni infedeli, per fini riciclatori, di trust, fondi comuni e fondi familiari di tipo ereditario e/o per la sottrazione di beni alle imposte di successione. Senza dubbio, la fattispecie criminosa di cui al comma 2 Art. 305 bis StGB comporta, per la Fed.Pol e per il MP della Confederazione, un’ attività investigativa complessa e quasi mai limitata al solo territorio svizzero. Molto diffuso è il reato di riciclaggio grave per aver agito all’ interno di un’ organizzazione criminale ( lett. a comma 2 Art. 305 bis StGB, da interpretare unitamente al grave o gravissimo delitto di cui all’ Art. 260 ter StGB ). Anzi, per la precisione, il riciclaggio di stampo mafioso è quasi sempre e ossessivamente legato al traffico internazionale di stupefacenti verso / dalle regioni slavo-balcaniche dell’ ex Yugoslavia meridionale e dell’ Albania post-sovietica.

Come analizzato e giurisprudenzialmente stabilito in BGE 129 IV 188, la grossa cifra d’ affari, nel caso grave di riciclaggio, supera senz’ altro, ed abbondantemente, i 100.000 Franchi nel 90 % e più delle Motivazioni di merito delle Sentenze di condanna ex comma 2 Art. 305 bis StGB. La truffa, l’ appropriazione indebita, il narcotraffico e l’ amministrazione infedele, quando sono congiunti al riciclaggio, muovono ogni anno centinaia di Milioni di Franchi confiscati, cui vanno aggiunti Fondi Neri non misurabili e probabilmente nemmeno immaginabili, che sono stati per troppo tempo sottovalutati o sottostimati dalla Magistratura svizzera.

Le tipologie più diffuse delle tecniche riciclatorie in Svizzera

I narcotrafficanti dediti al riciclaggio utilizzano sovente la tecnica del money transmitter, che, tra il 2008 ed il 2012, è stato utilizzato dal 25 % dei condannati per il delitto p. e p. dai commi 1 e 1 bis Art. 305 bis StGB. Sempre tra il 2008 ed il 2012, il money transmitter è stato impiegato anche dal 10 % dei responsabili accertati di riciclaggio aggravato ( comma 2 Art. 305 bis StGB ). La metodica del bonifico estero atipico, qui in esame, sfugge spesso all’ attività investigativa della Fed.Pol, in tanto in quanto il denaro è suddiviso in tranches di circa 25.000 Franchi al massimo e, soprattutto, la transazione è materialmente intestata ad un/una prestanome incensurato/a, di mezza età e fittiziamente legato/a al beneficiario da legami territoriali e/o familiari. Tale astuto insieme di simulazioni, unito a cifre sempre modeste, è chiamato << smurfing >>. Oppure, il money transmitter è adottato da agenti finanziari che riciclano il denaro in contanti e lo accreditano a beneficio di persone fisiche residenti in Albania o nell’ Africa occidentale, simulando che i valori patrimoniali siano destinati a parenti di lavoratori stranieri regolarmente residenti in Svizzera. Questo percorso mimetizza abbastanza bene il riciclaggio, giacché, in territorio albanese ed africano, esiste una scarsa rete bancaria, specialmente nelle periferie rurali lontane dai capoluoghi cittadini.

Un secondo mezzo riciclatorio, abbastanza grossolano e facilmente accertabile, consiste nel bonifico di contanti su conti correnti bancari elvetici. Tali somme vengono poi accreditate all’ estero o progressivamente prelevate al bancomat dopo poche settimane. Ognimmodo, sia l’ accreditante sia il titolare del conto corrente bancario sono, per lo più, cittadini svizzeri residenti in Stati europei che non cagionano particolari dubbi o sospetti ( Francia, Germania, Norvegia, Danimarca, Svezia, Lussemburgo, Belgio ). La quantità di banconote depositate, nel 70 % dei casi, è alquanto elevata, ovverosia quasi sempre superiore ai 100.000 Franchi per accredito ed i responsabili del riciclaggio confidano in solide coperture finanziarie o connivenze presso la PA, senza recare, in tal modo, timori o remore di possibili controlli. La tecnica del bonifico bancario in contanti è la più tradizionale nell’ ambito dello white collar crime ed è scelta soprattutto nei casi in cui il riciclaggio è aggravato ed è effettuato trasportando illegalmente valuta in automobile, treno o aereo all’ interno dei confini elvetici. Senza dubbio, riciclare nel summenzionato modo consente all’ AG una tracciatura integrale delle somme riciclate, che provengono, nella fattispecie in esame, non da delitti contro la persone o da narcotraffico, bensì da sottili e quasi impercettibili crimini dei colletti bianchi, come la corruzione, la concussione, il peculato, la malversazione, la turbativa d’ asta, i reati fallimentari ed il falso in Atto Pubblico. Certamente, non si è di fronte a principianti privi di idonee coperture.

I prestanome nullatenenti che firmano il money transmitter sono utilizzati anche per prelievi al bancomat, con i quali i mandanti dell’ atto riciclatorio sperano di cancellare la tracciatura ( paper trail ) dei valori patrimoniali di provenienza illecita. Del resto, chi presta la firma per simulazioni relative soggettive non conosce nemmeno l’ antefatto delittuoso e, anche se inchiestato dalla PG, non saprà neanche indicare le generalità e la residenza dei mandanti del delitto p. e p. ex Art. 305 bis StGB. Molti cittadini svizzeri insospettabili mettono a disposizione un conto corrente bancario per i successivi, graduali prelievi automatici dal bancomat, ma, prestando semplicemente il nome, non hanno nemmeno la minima consapevolezza del torbido contesto malavitoso in cui si sono introdotti in cambio di una scarsa ricompensa. Per la verità, comunque, il paper trail è difficilmente occultabile, in tanto in quanto oggi prevalgono i sistemi informatici di transazione e la tracciabilità, dunque, è quasi sempre non alterabile.

Con grande sollievo per la Magistratura federale e per la Fed.Pol, tra il 2008 ed il 2012, non sono mancati casi di bonifico bancario all’ estero senza l’ interposizione di prestanomi. In questo caso, la tracciabilità dei Fondi Neri è più che semplice, ma la successiva confisca, nei paradisi fiscali offshore, rimane difficile anche se le generalità degli aventi economicamente diritto sono conclamatamente note. P.e, un Pubblico Ufficiale che bonifica oltre frontiera il guadagno illecito di un atto di corruttela sa che le rogatorie << a grappolo >> sono lunghe e spesso senza esito. Ognimmodo, il trasferimento diretto e palese di valori patrimoniali è utilizzato, nel 30 % dei casi perseguiti, per somme illegali ben superiori a 1.000.000 di Franchi, riciclati con le aggravanti del comma 2 Art. 305 bis StGB.

Infine, non mancano le fattispecie nelle quali i riciclatori, di solito anonime casalinghe prestanome, cambiano, in euro o in dollari statunitensi, il lucro dei narcotrafficanti slavi o sud-americani, sempre nel contesto dell’ Art. 305 bis StGB. Molti sono pure gli Albanesi che investono Fondi Neri in immobili, auto di lusso, gioielli e persino gioco ai casinò, ma quest’ ultimo fenomeno non costituisce la norma o, per lo meno, rappresenta un corollario marginale. Altrettanto collaudato, a volte, è il sistema delle false fatturazioni commerciali e delle dichiarazioni fiscali gravemente infedeli predisposte per fini di riciclaggio connesso al commercio di stupefacenti ( comma 1 bis Art. 305 bis StGB ).

Corollari

Senza dubbio, come confermato dalle Circolari della FINMA, l’ uso e la disponibilità eccessiva di contanti sono il primo motivo di sospetto fondato che deve o dovrebbe avviare la segnalazione ed il blocco dei beni ex Artt. 9 e 10 GwG. Solitamente, le violazioni agli Artt. 19 e sgg. BetmG avvengono attraverso operazioni cash e con l’ appoggio di Intermediari Finanziari appartenenti a Sistemi legislativi eccessivamente elastici in tema di riciclaggio. A tal proposito, l’ Italia reca tristi esperienze, soprattutto presso sperduti istituti di Credito di provincia insospettabili ed insospettati.

Un’ altra costante è pure il cambio anomalo di Franchi in euro o dollari statunitensi, trasportati in automobile, treno o aereo. Di nuovo, l’ uso spregiudicato di contante prevale nelle bande di narcotrafficanti albanesi, che spesso investono anche in armi da fuoco contrabbandate. Tale riciclaggio, conforme al paradigma del comma 2 Art. 305 bis StGB, è assai in voga presso la criminalità oriunda dall’ ex Yugoslavia meridionale, compresa la parte albanese del Kosovo neo-indipendente. L’ importo medio totale delle banconote confiscate supera i 100.000 Franchi per confisca, nascosti in abitazioni, automobili o cassette di sicurezza bancarie.

BGE 119 IV 247 reputa indispensabili, per l’ applicazione tecnica dell’ Art. 305 bis StGB, l’ elemento materiale dell’ occultamento dei valori, l’ elemento dell’ antefatto delittuoso e l’ elemento soggettivo del dolo, che solitamente è di natura eventuale e che il prestanome non può recare essendo un soggetto operativo con mere funzioni strumentali. Ora, nel 26 % dei casi perseguiti, in Svizzera, l’ antefatto, magari commesso all’ estero, non è acclarabile ed il Giudice federale, pertanto, è costretto ad emettere una decisione di abbandono del Procedimento. La criminalità organizzata, nel contesto del comma 2 Art. 305 bis StGB, non è certo sprovveduta e, in molti casi, riesce a strumentalizzare il Garantismo democratico-accusatorio della Procedura Penale svizzera. Anche a livello soggettivistico, la prova processuale del dolo e della sua intensità non è automatica od algebrica come potrebbe apparire alla luce del comma 3 Art. 305 bis StG

1 Art. 24 Cpp

Giurisdizione federale in caso di criminalità organizzata, finanziamento del terrorismo e criminalità

economica

Sottostanno inoltre alla giurisdizione federale i reati di cui agli articoli 260 ter, 260 quinquies, 305 bis, 305 ter e 322 ter – 322 septies StGB, nonché i crimini commessi da un’ organizzazione criminale ai sensi dell’ articolo 260 ter StGB, a condizione che

a. siano stati commessi prevalentemente all’ estero

b. siano stati commessi in più Cantoni e il centro dell’ attività penalmente rilevante non possa

essere localizzato in uno di essi

In caso di crimini di cui ai titoli secondo e undecimo StGB, il pubblico ministero della Confederazione può aprire un’ istruzione qualora:

a. siano realizzate le condizioni di cui al capoverso 1, e

b. nessuna autorità cantonale di perseguimento penale si occupi della causa o la competente

autorità cantonale di perseguimento penale solleciti dal pubblico ministero della Confederazione

l’ assunzione del procedimento

L’ apertura di un’ istruzione secondo il capoverso 2 determina la competenza giurisdizionale federale.

2 Art. 260 ter StGB

Organizzazione criminale

Chiunque partecipa a un’ organizzazione che tiene segreti la struttura ed i suoi componenti e che ha lo scopo di commettere atti di violenza criminali o di arricchirsi con mezzi criminalità

chiunque sostiene una tale organizzazione nella sua attività criminale.

è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria.

Il giudice può attenuare la pena ( Art. 48 a ) se l’ agente si sforza d’ impedire la prosecuzione dell’ attività criminale dell’ organizzazione.

E’ punibile anche chi commette il reato all’ estero, se l’ organizzazione esercita o intende esercitare l’ attività criminale in tutto o in parte in Svizzera. L’ Articolo 3 capoverso 2 è applicabile.

3 Art. 138 StGB

Appropriazione indebita

Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, si appropria una cosa mobile altrui che gli è stata affidata

chiunque indebitamente impiega a profitto proprio o di un terzo valori patrimoniali affidatigli

è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

L’ appropriazione indebita a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punito soltanto a querela di parte.

Il colpevole è punito con una pena detentiva sino a dieci anni o con una pena pecuniaria se ha commesso il fatto in qualità di membro di un’ autorità, di funzionario, di tutore, di curatore, di gerente di patrimoni o nell’ esercizio di una professione, di un’ industria o di un commercio, per il quale ha ottenuto l’ autorizzazione di un’ autorità

4 Art. 305 bis StGB commi 1 e 1 bis StGB

Chiunque compie un atto suscettibile di vanificare l’ accertamento dell’ origine, il ritrovamento o la confisca di valori patrimoniali sapendo o dovendo presumere che provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria

Sono considerati delitto fiscale qualificato i reati di cui all’ articolo 186 della legge federale del 14 dicembre 1990 sull’ imposta federale diretta e all’ articolo 59 capoverso 1 primo comma della legge federale del 14 dicembre 1990 sull’ armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni, se le imposte sottratte ammontano a oltre 300.000 franchi per periodo fiscale.

5 Art. 305 bis comma 2 StGB

Nei casi gravi, la pena è una pena detentiva sino a cinque anni o una pena pecuniaria. Con la pena detentiva è cumulata una pena pecuniaria sino a 500 aliquote giornaliere.

Vi è caso grave segnatamente se l’ autore

a. agisce come membro di un’ organizzazione criminale

b. agisce come membro di una banda costituitasi per esercitare sistematicamente il riciclaggio

c. realizza una grossa cifra d’ affari o un guadagno considerevole facendo mestiere del riciclaggio

6 Art. 305 bis comma 3 StGB

L’ autore è punibile anche se l’ atto principale è stato commesso all’ estero, purché costituisca reato anche nel luogo in cui è stato compiuto

7 Art. 305 ter StGB

Carente diligenza in operazioni finanziarie e diritto di comunicazione

Chiunque, a titolo professionale, accetta, prende in custodia o aiuta a collocare o trasferire valori patrimoniali altrui senza accertarsi, con la diligenza richiesta dalle circostanze, dell’ identità dell’ avente economicamente diritto, è punito con una pena detentiva sino ad un anno o con una pena pecuniaria

Le persone menzionate nel capoverso 1 hanno il diritto di comunicare all’ Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro dell’ Ufficio federale di Polizia gli indizi che permettono di sospettare che valori patrimoniali provengono da un crimine.

8 Art. 260 quinquies StGB

Finanziamento del terrorismo

Chiunque raccoglie o mette a disposizione valori patrimoniali nell’ intento di finanziare atti di violenza criminali volti a intimidire la popolazione o a costringere uno Stato o un’ organizzazione internazionale a fare o omettere un atto è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

Non si rende punibile secondo la presente disposizione chi si limita a tollerare l’ eventualità che detti valori patrimoniali possano servire a finanziare il terrorismo

Non costituisce finanziamento di un atto terroristico l’ atto volto ad instaurare o a ripristinare la democrazia o lo Stato di diritto oppure a permettere l’ esercizio o il rispetto dei diritti dell’ uomo

Il capoverso 1 non è applicabile se il finanziamento è destinato a sostenere atti che non contraddicono alle norme del diritto internazionale applicabili nei conflitti armati

9 Art. 32 BV

Procedura penale

Ognuno è presunto innocente fintanto che non sia condannato con sentenza passata in giudicato

L’ accusato ha il diritto di essere informato il più presto possibile e compiutamente sulle imputazioni contestategli. Deve essergli data la possibilità di far valere i diritti di difesa che gli spettano

Il condannato ha il diritto di far esaminare la sentenza da un tribunale superiore. Sono eccettuati i casi in cui il Tribunale federale giudica come istanza unica

10 Art. 358 Cpp

Principi

Fintanto che non sia promossa l’ accusa, l’ imputato che ammette i fatti essenziali ai fini dell’ apprezzamento giuridico e riconosce quanto meno nella sostanza le pretese civili può chiedere al pubblico ministero che si proceda con rito abbreviato.

Il rito abbreviato è escluso se il pubblico ministero chiede una pena detentiva superiore a cinque anni

11 Art. 322 septies StGB

Corruzione di Pubblici Ufficiali stranieri

Chiunque offre, promette o procura un indebito vantaggio ad un membro di un’ autorità giudiziaria o di un’ altra autorità, ad un funzionario, a un perito, traduttore o interprete delegato dall’ autorità, a un arbitro o ad un militare di un paese straniero o di un’ organizzazione internazionale, a favore di lui o di terzi, per indurlo a commettere un atto o un’ omissione in relazione con la sua attività ufficiale e contrastante coi doveri d’ ufficio o sottostante al suo potere di apprezzamento

chiunque in qualità di membro di un’ autorità giudiziaria o di un’ altra autorità, di funzionario, perito traduttore o interprete delegato dall’ autorità, di arbitro o militare di un paese straniero o di un’ organizzazione internazionale domanda, si fa promettere o accetta, per sé o per terzi, un indebito vantaggio per commetter un atto o un’ omissione in relazione con la sua attività ufficiale e contrastante coi suoi doveri d’ ufficio o sottostante al suo potere d’ apprezzamento

è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

12 Art. 9 GwG

Obbligo di comunicazione

L’ intermediario finanziario che:

a. sa o ha il sospetto fondato che i valori patrimoniali oggetto di una relazione d’ affari

1. sono in relazione con un reato ai sensi degli articolo 260 ter numero 1 o 305 bis StGB

2. provengono da un crimine o da un delitto fiscale qualificato secondo l’ articolo 305 bis

numero 1 bis StGB

3. sottostanno alla facoltà di disporre di un’ organizzazione criminale, o

4. servono al finanziamento del terrorismo ( Art. 260 quinquies cpv.1 StGB )

b. interrompe le trattative per l’ avvio di una relazione d’ affari a causa di un sospetto fondato di

cui alla lettera a

c. alla luce degli accertamenti svolti secondo l’ articolo 6 capoverso 2 lettera d sa o ha motivo di

presumere che i dati di una persona o di un’ organizzazione trasmessi dalla FINMA, dalla

Commissione federale delle case da gioco o da un organismo di autodisciplina coincidono con i

dati di una controparte, di un avente economicamente diritto o di una persona autorizzata a

firmare in una relazione d’ affari o in una transazione,

ne dà senza indugio comunicazione all’ Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro secondo l’ articolo 23 ( Ufficio di comunicazione )

il commerciante che sa o ha il sospetto fondato che il denaro contante utilizzato per una transazione commerciale

a. è in relazione con un reato ai sensi degli articoli 260 ter numero 1 o 305 bis StGB

b. proviene da un crimine o da un delitto fiscale qualificato secondo l’ articolo 305 bis numero 1

bis StGB, o

c. sottostà alla facoltà di disporre di un’ organizzazione criminale

ne dà senza indugio comunicazione all’ Ufficio di comunicazione

Nelle comunicazioni di cui ai capoversi 1 e 1bis deve figurare il nome dell’ intermediario finanziario o del commerciante. Il nome degli impiegati incaricati del caso può non esservi menzionato, purché l’ Ufficio di comunicazione e la competente autorità di perseguimento penale possano prendere senza indugio contatto con loro.

Non soggiacciono all’ obbligo di comunicazione gli avvocati e i notai che sottostanno al segreto professionale conformemente all’ articolo 321 StGB

13 Art. 10 GwG

Blocco dei beni

L ‘intermediario finanziario blocca i valori patrimoniali affidatigli che sono oggetto della comunicazione di cui all’ articolo 9 capoverso 1 lettera a della presente legge o all’ articolo 305 ter capoverso 2 StGB non appena l’ Ufficio di comunicazione gli notifica di aver inoltrato la comunicazione a un’ autorità di perseguimento penale.

L’ intermediario finanziario blocca senza indugio i valori patrimoniali affidatigli che sono oggetto della comunicazione di cui all’ articolo 9 capoverso 1 lettera c

L’ intermediario finanziario protrae il blocco dei beni sino al ricevimento di una decisione della competente autorità di perseguimento penale, ma al massimo per cinque giorni feriali a contare da quando l’ Ufficio di comunicazione gli ha notificato di aver inoltrato la comunicazione nel caso di cui al capoverso 1 o quando egli ha effettuato la comunicazione nel caso di cui al capoverso 1 bis.

14 Art. 146 StGB

Truffa

Chiunque, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, inganna con astuzia una persona affermando cose false o dissimulando cose vere, oppure ne conferma subdolamente l’ errore inducendola in tal modo ad atti pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria.

La pena è una pena detentiva sino a dici anni o una pena pecuniaria non inferiore a 90 aliquote giornaliere se il colpevole fa mestiere della truffa.

La truffa a danno di un congiunto o di un membro della comunione domestica è punita soltanto a querela di parte

15 Art. 160 StGB

Ricettazione

Chiunque acquista, riceve in dono o in pegno, occulta o aiuta ad alienare una cosa che sa o deve presumere ottenuta da un terzo mediante un reato contro il patrimonio, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

Il ricettatore è punito con la pena comminata al reato preliminare, se questa è più mite.

Ove il reato preliminare sia perseguibile solo a querela di parte, la ricettazione è punibile solo se la querela è stata sporta

il colpevole è punito con una pena detentiva sino a dieci anni o con una pena pecuniaria non inferiore a 90 aliquote giornaliere se fa mestiere della ricettazione.

16 Art. 195 StGB

Sfruttamento di atti sessuali. Promovimento della prostituzione

E’ punito con una pena detentiva sino a dieci anni o con una pena pecuniaria chiunque:

a. sospinge alla prostituzione un minorenne o, per trarne vantaggio patrimoniale, ne promuove la

prostituzione

b. sospinge altri alla prostituzione profittando di un rapporto di dipendenza o per trarne un

vantaggio patrimoniale

c. lede la libertà d’ azione di una persona dedita alla prostituzione sorvegliandola in questa sua

attività o imponendole il luogo, il tempo, l’ estensione o altre circostanze inerenti all’ esercizio

della prostituzione

d. mantiene una persona nella prostituzione

17 Art. 322 ter StGB

Corruzione di Pubblici Ufficiali svizzeri . Corruzione attiva

Chiunque offre, promette o procura un indebito vantaggio a un membro di un’ autorità giudiziaria o di un’ altra autorità, a un funzionario, traduttore, perito , interprete delegato dall’ autorità, a un arbitro o a un militare, a favore di lui o di terzi, per indurlo a commettere un atto o un’ omissione in relazione con la sua attività ufficiale e contrastante coi doveri d’ ufficio o sottostante al suo potere d’ apprezzamento

è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

18 Art. 97 comma 1 StGB

L’ azione penale si prescrive:

a. in 30 anni se la pena massima comminata è una pena detentiva a vita

b. in 15 anni se la pena massima comminata è una pena detentiva superiore a 3 anni

c. in 10 anni se la pena massima comminata è una pena detentiva di 3 anni

d. in 7 anni se la pena massima comminata è un’ altra pena.

19 Art. 158 StGB

Amministrazione infedele

Chiunque, obbligato per legge, mandato ufficiale o negozio giuridico ad amministrare il patrimonio altrui o a sorvegliarne la gestione, mancando al proprio dovere, lo danneggia o permette che ciò avvenga, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria

E’ punito con la stessa pena chi compie tali atti dopo aver assunto senza mandato la gestione del patrimonio altrui

Il giudice può pronunciare una pena detentiva da uno a cinque anni se il colpevole ha agito per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto.

Chiunque per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto, abusa della qualità di rappresentante conferitagli dalla legge, da un mandato ufficiale o da un negozio giuridico e cagiona in tal modo un danno al patrimonio del rappresentato, è punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria

L’ amministrazione infedele a danno di un congiunto o di un altro membro dell’ economia domestica è punita soltanto a querela di parte.

Dott. Andrea Baiguera Altieri

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