La Corte di Cassazione, con sentenza n. 7189 del 13 febbraio 2024, ha fornito chiarimenti sul ricorso straordinario per errore di fatto ex art. 625-bis c.p.p.
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Indice
1. I fatti
La pronuncia della Corte di Cassazione scaturisce dal ricorso straordinario presentato dall’imputato avverso la sentenza della V Sezione Penale della stessa Corte la quale aveva dichiarato inammissibile, per quanto di interesse, il precedente ricorso presentato avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze.
Nello specifico, il ricorso straordinario per errore di fatto ex art. 625-bis cod. proc. pen. è stato proposto in quanto si sarebbe verificato, nel giudizio di legittimità, un errore percettivo circa l’esistenza di due distinti atti di ricorso per Cassazione, a firma di due diversi avvocati difensori.
2. Ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p.: l’analisi della Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara fondato il ricorso straordinario limitatamente alla sua portata rescindente.
Preliminarmente, la Corte riprende un consolidato principio di diritto secondo il quale “il particolare strumento dell’art. 625-bis cod. proc. pen. è teso a porre riparo alla particolare patologia estrinseca dello sviamento del giudizio, solo quando la decisione oggetto del rimedio sia fondata sulla supposizione di un fatto la cui verità è incontrastabilmente esclusa, oppure quando è supposta l’inesistenza di un fatto la cui verità sia positivamente stabilita e ciò possa desumersi ictu oculi. O ancora, lì dove per una vera e propria svista materiale (disattenzione di ordine meramente percettivo) sia stato omesso l’esame di uno specifico motivo di ricorso, dotato del requisito della decisività“.
La Suprema Corte procede, poi, ad una distinzione: qualora si opti per la “scissione” tra momento rescindente (trattazione camerale della sola idoneità dei motivi di ricorso straordinario a determinare la revoca della sentenza impugnata) e momento rescissorio (trattazione dell’originario ricorso per Cassazione) è evidente che il parametro della decisività dell’errore a determinare un diverso esito dell’originario ricorso va esaminato in chiave di “potenziale decisività“, nel senso della “possibile incidenza sul percorso decisorio della Corte di Cassazione“.
Il Collegio, dunque, condivide la linea interpretativa che apre alla modalità “bifasica” di definizione del ricorso straordinario: “la immediata pronunzia della nuova decisione, ovvero, se necessario, la sola caducazione di questa e celebrazione del nuovo giudizio nelle forme della udienza pubblica o della camera di consiglio; […] secondo il prudente apprezzamento della Corte, in relazione alle peculiari connotazioni delle singole situazioni processuali“.
Per approfondimenti, si consiglia il seguente volume il quale propone indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti:
Appello e ricorso per cassazione penale dopo la Riforma Cartabia
Alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia (D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150), il volume propone al professionista che si trova ad affrontare l’appello e il ricorso per cassazione in ambito penale indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti.La prima parte è dedicata all’appello: dove va depositato? Chi può depositarlo, ed entro quando? Quali requisiti devono sussistere? E molte altre questioni di ordine pratico a cui gli autori offrono risposte attraverso richiami alla più significativa giurisprudenza di settore e con il supporto di utili tabelle riepilogative.La seconda parte si sofferma invece sul ricorso per cassazione, dai motivi del ricorso ai soggetti legittimati, dai provvedimenti impugnabili alle modalità di redazione del ricorso e degli atti successivi, con l’intento di fornire indicazioni utili ad evitare l’inosservanza o erronea applicazione della normativa e la scure dell’inammissibilità. Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale, è autore di numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.Gabriele EspositoAvvocato penalista patrocinante in Cassazione. Autore di manuali di diritto penale sostanziale e procedurale, dal 2017 è Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.
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3. La decisione della Cassazione
Alla luce di quanto finora esposto, la Corte di Cassazione chiarisce che l’orientamento sopracitato assicura, in presenza di un vaglio preliminare di ammissibilità e di una constatazione di un errore quantomeno rilevante, il rispetto del fondamentale principio del contraddittorio.
In particolare, ad avviso della Corte “quando la correzione dell’errore di fatto rilevato nella sentenza impone la riconsiderazione di un motivo di ricorso, il cui esame è stato omesso proprio a causa della inesatta percezione delle risultanze ricavabili dagli atti relativi al giudizio di cassazione, dovendosi procedere alla sostituzione della decisione inficiata dall’errore, la procedura di correzione non può esaurirsi nell’udienza camerale conseguente alla proposizione del mezzo straordinario, ma deve articolarsi nelle due distinte fasi della immediata caducazione del provvedimento viziato e della successiva udienza per la celebrazione del rinnovato giudizio sul ricorso per Cassazione, che può portare alla sostituzione della precedente sentenza“.
Ciò posto, la Suprema Corte ha rilevato che nel caso specifico:
a) il ricorso straordinario era ammissibile, essendo stato tempestivamente proposto avverso la decisione che ha reso irrevocabile l’affermazione di penale responsabilità dell’imputato;
b) era fondata la prospettazione difensiva quanto all’avvenuto esame, nel giudizio che ha condotto alla emissione della sentenza impugnata, di uno soltanto dei due atti di ricorso proposti nell’interesse dell’imputato.
In particolare, il Collegio ha osservato che non sono stati valutati i motivi corretti del ricorso e questo era un punto obiettivamente rilevante nella economia complessiva della decisione, il che ha reso necessaria l’apertura della fase rescissoria.
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