Il decreto è finalizzato a portare a termine gli interventi chiave previsti dagli impegni per il PNRR, che prevede una tranche da 21 miliardi di euro, assegnabili all’Italia se la riforma penale si fosse chiusa entro il 19 ottobre e quella civile entro il 26 novembre. Nella revisione della riforma sono stati coinvolti più organi, tra cui anche il Garante per la privacy. Il decreto era stato firmato il 10 ottobre da parte del Presidente della Repubblica, e l’entrata in vigore era stata prevista per il 1° novembre 2022.
Tuttavia, la normativa del nuovo Governo decreto legge, 31 ottobre 2022, n. 162, “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, di obblighi di vaccinazione anti SARS-COV-2 e di prevenzione e contrasto dei raduni illegali”, ha rinviato la sua entrata in vigore al 30/12/2022. Per approfondimenti sul tema, suggeriamo l’articolo Rinvio riforma Cartabia e norme anti-rave: commento al d.l. n. 162/2022 in materia penale
>>>Leggi il supplemento ordinario n.38<<<
Indice
1. L’iter
Nel PNRR gli interventi sulla giustizia rientrano come valore legato all’efficienza dell’amministrazione della giustizia, e anche nell’ottica, come spiegato nel sito dedicato, che “Il sistema giudiziario sostiene il funzionamento dell’intera economia, e l’efficienza del settore giustizia rappresenta una condizione indispensabile per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato”.
Il procedimento per la riforma della giustizia penale ha avuto ufficialmente inizio con la pubblicazione, nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 237 del 4 ottobre 2021, della Legge 27 settembre 2021, n. 134 recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”. Il provvedimento è in vigore dal 19 ottobre 2021.
2. Gli interventi
La riforma è principalmente incentrata sulla necessità di raggiungere elevati standard di rispetto del diritto costituzionale delle vittime e degli imputati a una ragionevole durata del processo e a ridurre la durata media dei processi penali del 25% entro il 2026, obiettivi stabiliti dal PNRR.
Perciò nella legge delega si toccano svariati aspetti del procedimento penale, tra cui la digitalizzazione ed il processo telematico, i termini di durata delle indagini e l’udienza preliminare. Si cerca anche di snellire il procedimento dell’esecuzione, soprattutto per quanto riguarda le pene pecuniarie, e vengono disciplinati organicamente i programmi di giustizia riparativa.
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