Il 20 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato, tra gli altri, due provvedimenti, due provvedimenti sulla riforma del sistema fiscale italiano: un disegno di legge per la proroga del termine per il riordino organico delle disposizioni tributarie e un decreto legislativo che introduce nuove disposizioni in materia di adempimento collaborativo e concordato preventivo biennale.
Sulla G.U. del 3 gennaio erano stati pubblicati tre decreti attuativi della legge delega di Riforma fiscale, rispettivamente in materia di modifiche allo statuto del contribuente (n. 219), di contenzioso tributario (n. 220), di adempimento collaborativo (n. 221).
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Indice
1. Statuto del contribuente nella Riforma fiscale
Il Decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023 reca “Modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente”, dando attuazione ai principi e criteri direttivi della Legge delega di Riforma fiscale. Quanto agli atti di accertamento adottati all’esito del contraddittorio col contribuente, viene disposto un obbligo di motivazione rafforzata rispetto alle deduzioni non accolte. Modificato il regime temporale del contraddittorio preventivo, con l’esclusione della possibilità di prorogare il termine ordinario di 60 giorni. Circa l’invalidità degli atti dell’amministrazione finanziaria introdotto nello Statuto, la nullità viene estesa pure alle ipotesi di difetto assoluto di attribuzione, nonché violazione e/o elusione del giudicato. In tale modo, i vizi previsti a pena di nullità possono essere, o eccepiti in sede di autotutela, di rimborso o di ricorso giurisdizionale, anche in presenza di definizioni amministrative del tributo, ferma la prescrizione del credito, ovvero rilevati d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Vengono estese le fattispecie di autotutela obbligatoria ad altre fattispecie, come: l’omessa considerazione di pagamenti d’imposta eseguiti, la mancanza di documentazione sanata entro i termini di decadenza, l’errore sul presupposto dell’imposta. Viene elevato, a un anno, il limite per procedere all’autotutela a seguito della definitività dell’atto. Vengono introdotti servizi di consultazione rapida per i contribuenti meno strutturati, quali persone fisiche, anche non residenti, e contribuenti di minori dimensioni che adottano regimi di contabilità semplificata. Il servizio di consultazione rapida è fruibile in modo gratuito tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’A.d.E.
2. Contenzioso tributario
Il Decreto legislativo n. 220 del 30 dicembre 2023 reca disposizioni in materia di contenzioso tributario. Alcune misure saranno operative rispetto ai giudizi instaurati, in primo e in secondo grado, con ricorso notificato dopo al 1° settembre 2024, mentre altre verso i giudizi instaurati in primo e in secondo grado, e in Cassazione, dal giorno successivo all’entrata in vigore del decreto. Tra le disposizioni operative nei confronti di giudizi instaurati dal 4 gennaio 2024, figurano quelle del litisconsorzio, delle spese di giustizia, l’eliminazione della fase del reclamo/mediazione, l’impugnabilità dell’autotutela, le udienze da remoto, la sentenza semplificata, il divieto di nuove prove in appello. Le altre novità saranno operative per i ricorsi notificati dal 1° settembre 2024, quali quelle afferenti alla procura alle liti, le comunicazioni via PEC, la violazione delle regole telematiche, le nuove regole sulla forma degli atti.
3. Adempimento collaborativo
L’adempimento collaborativo è un istituto teso a instaurare un rapporto di fiducia tra amministrazione e contribuente per implementare il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti, attraverso l’interlocuzione costante e preventiva col contribuente, come l’anticipazione del controllo. Tale istituto prevede l’adesione volontaria del contribuente ove risulti in possesso di alcuni requisiti. Il decreto attuativo in parola si pone quale obiettivo il potenziamento dell’istituto stesso mediante l’introduzione di alcune novità normative. Viene riscritta la norma sulla “certificazione tributaria” per coloro che aderiscono all’adempimento collaborativo, prevedendo che la medesima attesti la corretta applicazione delle norme tributarie sostanziali, come anche l’esecuzione degli adempimenti, dei controlli e delle attività indicate ogni anno attraverso un d.m.
4. Il CdM dell’11 marzo 2024
Il Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2024, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ha dato l’ok, in esame preliminare, al testo di un decreto legislativo che introduce disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione, al fine di garantire al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza, in un appropriato bilanciamento coi diritti dei contribuenti, ne puoi leggere approfonditamente nell’articolo dedicato.
5. Proroga per il riordino del sistema tributario
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che proroga il termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario. Questa proroga si rende necessaria per poter tenere conto delle nuove disposizioni introdotte nell’ambito della riforma fiscale e per garantire l’organicità e la completezza del quadro normativo. In particolare, il provvedimento estende al 31 dicembre 2025 il termine entro cui possono essere adottati i decreti legislativi per il riordino delle disposizioni tributarie attraverso la redazione di testi unici. Questo processo di riordino è previsto dall’articolo 21, comma 1, della legge n. 111 del 2023, che delega il Governo alla riforma fiscale.
5. Adempimenti Tributari e Concordato Preventivo Biennale
Il secondo provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri è un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive in materia di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale (CPB). Le principali novità introdotte sono le seguenti:
–Revisione del Calendario Fiscale: Il decreto prevede una revisione complessiva del calendario fiscale per migliorare la gestione degli adempimenti da parte dei contribuenti e degli operatori del settore.
–Integrazione del Concordato Preventivo Biennale: Vengono introdotte ulteriori disposizioni per integrare il CPB, tenendo conto delle modifiche al calendario fiscale e specificando i casi di decadenza dal concordato e le modalità di gestione degli acconti. Questo intervento mira a rendere il concordato uno strumento più efficace e gestibile per i contribuenti.
–Sanzioni per Certificazioni Infedeli: È prevista l’introduzione di una sanzione che può arrivare fino alla sospensione dalla facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo da uno a tre anni per i professionisti che rilasciano certificazioni infedeli nel sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework).
–Modifica delle Sanzioni per l’Adempimento Collaborativo: Le sanzioni per i contribuenti che partecipano al regime di adempimento collaborativo e che dichiarano correttamente tutte le informazioni al fisco vengono azzerate. Questo incentivo è pensato per premiare la trasparenza e la correttezza dei contribuenti nel loro rapporto con l’Amministrazione finanziaria.
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