Gli interventi sono diretti in primo luogo a favorire l’adozione delle tipologie di ‘lavoro agile’ mediante la predisposizione – a cura della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati (DGSIA) – dell’accesso remoto ai servizi amministrativi e di cancelleria: le disposizioni riguardano in particolare gli adempimenti relativi al protocollo documentale, alla gestione della contabilità e alle spese di giustizia.
In aggiunta allo smart working, il DOG indica gli altri strumenti a disposizione per limitare la presenza negli uffici: altre modalità di lavoro flessibile – come il telelavoro – e le forme di flessibilità oraria e di turnazione già previste dalle norme contrattuali in vigore.
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Ulteriori disposizioni regolano la mobilità dei dipendenti “pendolari”, soggetta alle restrizioni previste dal Dpcm 8 marzo 2020 e integrate dal Dpcm 9 marzo 2020, nonché la disciplina degli accessi da parte dell’utenza esterna. Nel documento vengono richiamate le necessarie cautele per evitare il sovraffollamento degli ambienti di lavoro e le disposizioni in materia di ricevimento del pubblico, con il contingentamento degli accessi e la riduzione degli orari di apertura.
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