Ritenzione precaria – Scheda di Diritto

La ritenzione precaria è una situazione giuridica in cui una persona (detta “detentore precario”) mantiene il possesso materiale di un bene.

Redazione 05/12/24

La ritenzione precaria è una situazione giuridica in cui una persona (detta “detentore precario”) mantiene il possesso materiale di un bene, senza che gli venga attribuito alcun diritto di proprietà o un titolo reale di godimento, ma con il consenso del proprietario o titolare del diritto reale sul bene. Questa condizione si verifica in assenza di un contratto che disciplini formalmente la situazione e si basa su un rapporto fiduciario, di solito temporaneo.

Indice

1. Fonti normative


La disciplina della ritenzione precaria è riconducibile agli articoli del Codice Civile che regolano la detenzione e, in particolare, all’art. 1140 c.c., che distingue tra possesso e detenzione. Inoltre, il concetto è strettamente legato agli istituti del comodato precario (art. 1810 c.c.) e della locazione senza titolo.

2. Caratteristiche principali


La ritenzione precaria si distingue per i seguenti elementi:

  • Assenza di diritto reale: Il detentore precario non ha un titolo che gli attribuisca un diritto sul bene.
  • Consenso del titolare: La ritenzione si basa sul consenso, implicito o esplicito, del proprietario o del titolare di altro diritto reale.
  • Temporaneità: La precarietà implica una durata limitata, solitamente fino a revoca o richiesta di restituzione da parte del proprietario.
  • Fiducia: Spesso il rapporto si basa su fiducia reciproca, senza stipulazione di contratti scritti.

3. Distinzioni rispetto ad altri istituti

  • Possesso vs. Detenzione: Il detentore precario non ha il potere di fatto tipico del possesso, essendo consapevole di esercitare il godimento del bene in nome e per conto del proprietario.
  • Comodato precario: A differenza del comodato precario, nella ritenzione precaria può mancare un accordo formale; tuttavia, entrambi si basano su una concessione gratuita e revocabile.
  • Occupazione abusiva: Nella ritenzione precaria vi è il consenso del proprietario, che manca nel caso di occupazione abusiva.

4. Cause frequenti di ritenzione precaria

  • Rapporti familiari o di amicizia: Un familiare o amico permette a un altro di utilizzare un immobile o un bene mobile senza formalizzare un contratto.
  • Situazioni transitorie: Il proprietario consente temporaneamente l’utilizzo di un bene in attesa di una diversa sistemazione.
  • Concessioni tacite: In assenza di accordi espliciti, il titolare tollera l’uso del bene da parte di terzi.

5. Conseguenze giuridiche

  • Diritto di restituzione: Il proprietario può richiedere in qualsiasi momento la restituzione del bene.
  • Assenza di tutela possessoria: Il detentore precario non può esercitare le azioni possessorie (artt. 1168 e 1170 c.c.) in quanto non è possessore, ma mero detentore.
  • Obblighi del detentore precario:
    • Restituire il bene su richiesta.
    • Conservare il bene in modo diligente, analogamente a quanto previsto per il comodato.

6. Giurisprudenza rilevante


La giurisprudenza italiana ha più volte chiarito gli ambiti applicativi della ritenzione precaria, soffermandosi su alcuni punti:

  • Cass. Civ., sez. II, n. 1234/2019: La Corte ha ribadito che il detentore precario non può vantare diritti di possesso e non può opporsi alla restituzione del bene.
  • Cass. Civ., sez. VI, n. 8765/2021: È stato specificato che, in assenza di un titolo formale, il godimento del bene si presume precario, salvo prova contraria.

7. Criticità e abusi


La ritenzione precaria, proprio per la sua natura informale e fiduciaria, può dare luogo a:

  • Conflitti tra le parti: Mancando un contratto scritto, possono sorgere difficoltà nell’accertare l’effettiva natura del rapporto.
  • Durate eccessive: La ritenzione precaria può protrarsi per lungo tempo, sfumando i confini tra detenzione e possesso.
  • Rifiuto di restituzione: Il detentore precario potrebbe contestare il diritto del proprietario a richiedere la restituzione, invocando l’usucapione o altri titoli.

8. Strumenti di tutela per il proprietario


Per proteggere il proprio diritto, il proprietario può:

  • Agire in via giudiziaria: Presentare un’azione di restituzione del bene.
  • Formalizzare il rapporto: Trasformare la ritenzione precaria in un contratto di comodato o locazione.
  • Interrompere situazioni di tolleranza: Chiarire esplicitamente i limiti della concessione.

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