Interesse dell’imputato a ricorrere avverso la sentenza di patteggiamento “de plano”

Allegati

Un caso in cui è configurabile l’interesse dell’imputato a proporre ricorso per Cassazione avverso la sentenza di patteggiamento emessa ‘de plano’: vediamo quale (commento a sentenza).
Volume consigliato per approfondire: Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia – con commento e tabelle riepilogative

Corte di Cassazione – sez. V pen.- sentenza n. 46406 del 14-09-2023

sentenza-commentata-art.-2-68.pdf 108 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Indice

1. La questione: interesse dell’imputato a ricorrere


Il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Bologna, su concorde richiesta delle parti, applicava all’imputato la pena di mesi otto di reclusione, in relazione ai reati a lui ascritti.
Ciò posto, avverso questo provvedimento proponeva ricorso per Cassazione la difesa dell’accusato che, con un unico motivo di ricorso, deduceva inosservanza di norme processuali, sancite a pena di nullità, inammissibilità, inutilizzabilità, decadenza, in riferimento agli artt. 477 e 178 cod. proc. pen., ai sensi dell’art. 606 lett. c) cod. proc. pen., in quanto, a suo avviso la difesa aveva presentato opposizione a decreto penale di condanna, richiedendo, contestualmente, di provvedere ai sensi dell’art. 444 cod. proc. pen., ed il giudice aveva notificato direttamente la sentenza, emessa de plano e con motivazione contestuale, senza alcun contraddittorio, in violazione della giurisprudenza di legittimità e di quella della Corte costituzionale in tema di contraddittorio.


Potrebbero interessarti anche:

2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il ricorso suesposto era ritenuto inammissibile.
Nel dettaglio, gli Ermellini addivenivano a siffatta conclusione sulla scorta di quell’orientamento nomofilattico secondo il quale è “configurabile l’interesse dell’imputato a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di patteggiamento emessa ‘de plano’, anziché previa fissazione di udienza, anche nel caso di applicazione della pena nei termini esattamente indicati dalle parti, qualora quest’ultimo rappresenti uno specifico interesse al contraddittorio davanti al giudice di merito al fine di argomentare le proprie richieste di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 cod. proc. pen.” (Sez. 6, n. 23049 del 04/04/2017).
Del resto, per la Corte di legittimità, al di là del richiamo alla giurisprudenza della Cassazione (nei termini appena precisati), il ricorrente nulla di specifico risultava comunque aver dedotto e, quindi, non aveva concretamente manifestato alcun interesse, secondo quanto richiesto dalla giurisprudenza di legittimità indicata.
Tal che se ne faceva conseguire l’inammissibilità del ricorso e, ai sensi dell’art. 616 cod. proc. pen., la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle Ammende.

3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi menzionato un peculiare caso in cui è configurabile l’interesse dell’imputato a proporre ricorso per Cassazione avverso la sentenza di patteggiamento emessa ‘de plano’.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso orientamento nomofilattico, che è configurabile l’interesse dell’imputato a proporre ricorso per Cassazione avverso la sentenza di patteggiamento emessa ‘de plano’, anziché previa fissazione di udienza, anche nel caso di applicazione della pena nei termini esattamente indicati dalle parti, qualora quest’ultimo rappresenti uno specifico interesse al contraddittorio davanti al giudice di merito al fine di argomentare le proprie richieste di proscioglimento ai sensi dell’art. 129 cod. proc. pen..

Volume consigliato


L’opera, che contempla anche richiami alla nuovissima disciplina relativa al Portale deposito atti penali (PDP), è stata concepita come uno strumento di rapida e agile consultazione a supporto dell’attività dell’avvocato.
Oltre a quelle previste dal codice di rito penale, la trattazione passa in rassegna tutte le ipotesi in cui si svolge il dibattimento, come il procedimento innanzi al giudice di pace, il processo penale minorile e  quello previsto in materia di responsabilità degli enti.

FORMATO CARTACEO

Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia

Nel presente volume viene esaminata una delle fasi salienti del processo penale, il dibattimento, alla luce delle rilevanti novità introdotte dalla Riforma Cartabia con l’intento di razionalizzare i tempi del processo di primo grado e di restituire ad esso standards più elevati di efficienza, come la calendarizzazione delle udienze, la ridefinizione della richiesta di prova e la nuova disciplina della rinnovazione della istruzione dibattimentale.L’opera, che contempla anche richiami alla nuovissima disciplina relativa al Portale deposito atti penali (PDP), è stata concepita come uno strumento di rapida e agile consultazione a supporto dell’attività dell’avvocato.Oltre a quelle previste dal codice di rito penale, la trattazione passa in rassegna tutte le ipotesi in cui si svolge il dibattimento, come il procedimento innanzi al giudice di pace, il processo penale minorile e  quello previsto in materia di responsabilità degli enti.Il testo è corredato da tabelle riepilogative e richiami giurisprudenziali e da un’area online in cui verranno pubblicati contenuti aggiuntivi legati a eventuali novità dei mesi successivi alla pubblicazione.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB) e giornalista pubblicista. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.

Antonio Di Tullio D’Elisiis | Maggioli Editore 2023

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento