I servizi sociali istituzionali di tutela dei minori

Indice

1. I servizi sociali

2. Le fonti normative – cenni

4. La Pratica Collaborativa

5. La coordinazione genitoriale

6. Conclusioni

In questo articolo sono presenti tre tipi di intervento rivolti a prevenire conseguenze peggiori, come nel programma PIPPI, gestire la crisi, con la Pratica collaborativa, e ridurre il danno, con la coordinazione genitoriale.
L’auspicio è che occuparsi di tutela minori implichi l’abbandono della logica avversariale che nella materia dei minori, si rivela controproducente. La partecipazione delle famiglie e dei minori ai programmi che li riguardano, è una scelta essenziale e coerente. Insieme a famiglie e bambini, gli operatori hanno la possibilità di iniziare un percorso di ricerca di nuove pratiche di cura e accudimento dei bambini[26].

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Oltre alle norme fondamentali, a quelle dei codici civile e penale e di procedura, nell’opera sono presenti le principali leggi complementari, le direttive e i regolamenti europei, le convenzioni internazionali.

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FORMATO CARTACEO

Codice della Famiglia e dei Minori 2023 e legislazione speciale

Questo volume nasce con l’intento di fornire un fondamentale strumento di studio e di lavoro inerente alla disciplina del diritto di famiglia e, in buona parte, anche alla materia delle successioni nonché dei minori e della loro tutela, alla luce della imponente “riforma Cartabia”.Oltre alle norme fondamentali, a quelle dei codici civile e penale e di procedura, nell’opera sono presenti le principali leggi complementari, le direttive e i regolamenti europei, le convenzioni internazionali.Il testo si rivolge specificamente agli avvocati, ai magistrati, ai notai, ai docenti e agli studenti universitari, agli operatori dei servizi sociali, ai concorrenti ai pubblici concorsi.La ripartizione per argomenti ordinati alfabeticamente consente un’agevole consultazione del testo.Fra le discipline contenute nel volume, ricordiamo: • Aborto • Adozione • Cittadinanza • Consultori familiari • Diritto internazionale privato • Donazione di organi • Famiglia e regime patrimoniale (family act) • Immigrazione • Legge “dopo di noi” • Locazione immobiliare • Maternità e paternità • Matrimonio concordatario • Mediazione e conciliazione • Morte • Negoziazione assistita • Parità uomo donna • Procreazione assistita • Passaporti • Privacy • Processo minorile • Riforma Cartabia • Scioglimento del matrimonio • Sottrazione e rimpatrio dei minori • Stato civile e anagrafe • Successioni • Testamento biologico • Tutela dei minori • Unioni civili e convivenze • Violenza contro le donne e in famiglia.Chiudono il volume l’indice cronologico e un dettagliato indice analitico.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di tecnica legislativa, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

Luigi Tramontano | Maggioli Editore 2023

  1. [1]

    V. pag. 67, voce Assistente Sociale, Nuovo dizionario di servizio sociale, diretto da Annamaria Campanini, Carocci editore Faber, 1^ edizione, maggio 2005

  2. [2]

    M. Barnes, L’etica della cura. Principi per una “buona assistenza”, in Quadrimestrale per le professioni sociali «Lavoro Sociale. Ricerche internazionali e buone prassi», Erickson, Trento, aprile 2005, volume 5, numero 1, pp. 23-44.  Segnalo anche https://uwethicsofcare.gws.wisc.edu/wp-content/uploads/2020/03/Barnes-M.-2011.-.pdf

  3. [3]

    Dalla beneficenza pubblica o privata si è passati all’assistenza, dalla lotta e al contrasto di comportamenti di determinate categorie e fenomeni sociali (dipendenze, per es., ma non solo) lo sguardo e la prospettiva di azione si sono rivolte ai diritti della persona, dando contenuto ai diritti sociali nell’ambito del welfare locale. Ulteriormente, i programmi di servizio sociale offrono opportunità di inclusione e coesione sociale, riconoscono e valorizzano le diversità. Essi a parere di chi scrive dovrebbero godere di un più ampio riconoscimento del diritto con conseguente maggiore dotazione nel campo delle politiche pubbliche e dei relativi finanziamenti. Il passaggio nelle varie epoche è segnato dalla prevalenza di   un’ottica filantropica   e caritatevole, passando   per   un   atteggiamento residuale e passivizzante, allo sviluppo di interventi universalistici. Per filantropia, intendiamo il  sentimento   di amore verso gli altri uomini, e rappresenta   il   carattere   degli interventi assistenziali tipici del Medioevo (dal 400 d.C al 1400 d.C), caratterizzati dallo spirito caritatevole che “prima ancora che al suo oggetto serviva al soggetto” (Villa F.,2000). Con l’illuminismo, la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”, sancisce il diritto all’assistenza che è dovere dello Stato erogarla. Nell’800   in   Germania, il   cancelliere Von   Bismarck   riforma   l’assistenza,  istituendo   assicurazioni sociali   obbligatorie   per   i   lavoratori,   garantite   dallo   Stato   e   organizzate   tramite   lo   schema assicurativo–mutualistico. Nel ‘900, in Inghilterra con le tesi di Lord Beveridge si afferma l’universalismo delle prestazioni. In   Italia, con   l’egemonia   della   Chiesa   cattolica, nel   1600   sorgono   le   congregazioni   che   si occupavano   di   assistenza   per   particolari   categorie   di   bisognosi   e   nell’800   l’assistenza   è   ancora concepita   come   qualcosa   di   religioso   o   di   paternalistico.

  4. [4]

    Giornale di diritto amministrativo, Quaderni diretti da Sabino Cassese, 17, La pianificazione dei servizi sociali di Angelo Mari, II Edizione, IPSOA, 2008

  5. [5]

    La legge di riforma dei servizi sociali n. 328 del 2000 che si attendeva da tempo, segue l’emanazione della legge Crispi, a distanza di più di un secolo.

  6. [6]

    “per servizi sociali si intendono tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione dei servizi, gratuiti e a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare situazione di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita” Riporto per completezza la definizione internazionale che dice: Il servizio sociale è una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l’emancipazione sociale, nonché l’empowerment e la liberazione delle persone. Principi di giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e rispetto delle diversità sono fondamentali per il servizio sociale. Sostenuto dalle teorie del servizio sociale, delle scienze sociali, umanistiche e dai saperi indigeni, il servizio sociale coinvolge persone e strutture per affrontare le sfide della vita e per migliorarne il benessere. La definizione di cui sopra può essere ampliata a livello nazionale e/o regionale. (traduzione in italiano dall’inglese “Global definition of Social Work” anno 2014; a cura di A. Sicora v2 dd. 17.02.15). Fonti: www.eassw.org/global-social-work/14/definizione-internazionale-di-servizio-sociale.html; https://www.ifsw.org/what-is-social-work/global-definition-of-social-work/

  7. [7]

    https://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2014/12/15/testo-unico-degli-enti-locali.

  8. [8]

    quale organismo di coordinamento del sistema di interventi sociali, presieduta dal Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con la partecipazione di altri Ministeri (Economia e Finanze, Istruzione, Università e Ricerca, Salute, Infrastrutture, Famiglia), Regioni e Province Autonome, ANCI ed un rappresentante dell’INPS

  9. [9]

    Anna Banchero, I livelli essenziali delle prestazioni sociali sono diventati realtà?, Da http://www.cortisupremeesalute.it/wp-content/uploads/2020/08/4_I-livelli-essenziali-delle-prestazioni-sociali-sono-diventati-realta_Banchero-2b.pdf

  10. [10]

    Idem

  11. [11]

    L’interpretazione dell’autrice è che la legge individua come prestazioni essenziali gli interventi già indicati dalla legge 328/2000, introducendo l’indicazione di diritti costituzionalmente tutelati per le persone più esposte. Esse sono: a) servizio sociale professionale e segretariato sociale per informazione e consulenza al singolo e ai nuclei familiari; b) servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personali e familiari; c) assistenza domiciliare; d) strutture residenziali e semiresidenziali per soggetti con fragilità sociali; e) centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario.

  12. [12]

    https://www.lavoro.gov.it/priorita/Documents/Piano-Nazionale-degli-Interventi-e-dei-Servizi-Sociali-2021-2023.pdf.

  13. [13]

    Tra i numerosi contributi, Francesca Corradini “L’assessment nel servizio sociale, metodi relazionali di valutazione e indagine sociale con i minori e le famiglie, Erikson, 2018, e (a cura di) Paola Di Blasio, Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali, 2005, Milano, Unicopli.

  14. [14]

    La “valutazione” secondi Ciucci (2008) è intesa come: – processo che conduce a determinate decisioni; – processo di giudizio su azioni implementate con intenzionalità e che tendono a una precisa finalità; – attività di riflessione per approfondire la conoscenza dell’oggetto d’analisi, quale un programma, un servizio o una situazione problematica. Ricordiamo la valutazione ex-post è possibile raggiungere esiti di miglioramento, di controllo e di rendicontazione (accountability), apprendere una nuova conoscenza generale o specifica (learning) e valutare quanto gli effetti esterni incidono sui contesti sociali (social policy). La valutazione è dunque un’operazione che comprende la misurazione dei fenomeni che sono oggetto di studio. Com’è evidente, ci sono diversi aspetti che possono essere misurati. Si può parlare di valutazione dell’outcome, dell’output e del processo, descrivendo e studiando diversi aspetti del programma attuato.

  15. [15]

    Esso si riferisce alla raccolta di informazioni, di dati, di indicatori e a quei processi di analisi e di riflessione svolti dall’operatore sociale rispetto a una specifica situazione, generalmente problematica o di disagio, nell’attesa di un giudizio discrezionale. Tale giudizio, di natura professionale, se non puramente limitato a tale funzione, comporta l’assunzione di decisioni per una presa in carico della situazione, o può scaturire in una fase antecedente e necessaria per un aiuto successivo (Folgheraiter, 1998; Milner, O’Byrne, 2005)   .

  16. [16]

    V. risultati Ricerca “Ruolo e qualità del servizio sociale nelle attività di tutela delle bambine e dei bambini, dei ragazzi e delle ragazze”. Essa è stata commissionata dalla Fondazione Nazionale Assistenti Sociali, cofinanziata dal Consiglio Nazionale e dai Consigli Regionali dell’Ordine degli Assistenti Sociali ed è terminata nel 2020. https://www.fondazioneassistentisociali.com/wp-content/uploads/2021/03/Ruolo-e-qualita-del-servizio-sociale.pdf

  17. [17]

    Essa riprende il Common Assessment Framework sviluppato in Gran Bretagna nel 2000 e potrebbe costituire uno dei possibili strumenti finalizzati alla condivisione dei punti di vista. Francesca Corradini “L’assessment nel servizio sociale, metodi relazionali di valutazione e indagine sociale con i minori e le famiglie, Erikson, 2018, pag. 141 e ssgg.

  18. [18]

    Raccomandazione 340, Linee di indirizzo nazionali, L’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità. Promozione della genitorialità positiva, 2017. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

  19. [19]

    Idem Esso è quindi un’azione di giustizia sociale, necessaria a “interrompere il ciclo dello svantaggio sociale (REC 2013/112/UE), in quanto la genitorialità positiva è il motore dello sviluppo umano”.

  20. [20]

    http://www.treccani.it/enciclopedia/sistemi-giudiziari_%28Enciclopedia-del-Novecento%29/

  21. [21]

    Al testo ha collaborato la dr.ssa Carla Loda, avvocato e professionista della pratica collaborativa, che ringrazio personalmente per il contributo offerto.

  22. [22]

    In Italia sono presenti alcune associazioni di professionisti che praticano la Pratica Collaborativa, fra cui l’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi (AIADC) che ha sede a Milano e si propone di promuovere il metodo. Ricordo di aver saputo per prima del metodo partecipando all’evento “Insieme a te non ci sto più – parole, immagini e musica per raccontare la pratica collaborativa”, Brescia, Hotel Vittoria, via X giornate n. 20, 27 ottobre 2017, ore 16-20 e da quanto è riportato sul sito https://praticacollaborativa.it/

  23. [23]

    Essi sono altamente conflittuali e quindi incapaci di prendere per proprio conto decisioni ottimali V. al proposito Carter, Debra K. Coordinazione genitoriale. Una guida pratica per i professionisti del diritto di famiglia (Italian Edition). Franco Angeli Edizioni. Edizione del Kindle. Edizione italiana a cura di Silvia Mazzoni, 2011-2014.

  24. [24]

    Janet Johnston (1994) ha individuato tre dimensioni per valutare i divorzi ad alta conflittualità: dominio, tattica e atteggiamento. Il sostegno finanziario, la divisione delle proprietà, l’affidamento, l’accesso ai figli e i valori o gli stili di accudimento dei figli, rientrano in ciò che l’autrice ha definito dimensioni del “dominio”. >>. La tattica allude a modi di comportarsi delle coppie nel tentativo di risolvere il disaccordo. Rientrano in questa categoria l’evitarsi l’un l’altra, di parlarsi e di affrontare le questioni e l’utilizzo di modalità di aggressione verbale e fisica con la mobilitazione dell’avvocato o di altri interlocutori. L’atteggiamento è l’intensità delle emozioni negative o l’ostilità che si esprime nella relazione. Per individuare una situazione di alto conflitto deve essere presente almeno una di queste caratteristiche in maniera persistente. L’analisi delle dimensioni del dominio, tattica e atteggiamento, la durata e l’evoluzione di ciascuna di esse, aiuta alla comprensione del conflitto come patologico o meno. Possono valutarsi la persistenza, la pervasività e l’intensità del conflitto.

  25. [25]

    L’alta conflittualità e i criteri di invio in coordinazione genitoriale, Daniela Pajardi e Carlo Trionfi con la collaborazione di Stephanie Castoldi, Viviana La Spada, Claudia Rubis. Il lavoro è stato presentato all’evento dell’Ordine degli Avvocati di Milano il 28 febbraio 2019, intitolato “Alta Conflittualità in Famiglia: nuove strategie di intervento”, tenuto al Salone Valente – Palazzina Anmig, via Freguglia, 14, Milano.

  26. [26]

    Per questi concetti, si rimanda a Milani P., Ius M., Serbati S., Zanon O., Di Masi D., Tuggia M. (2015), Il Quaderno di PIPPI. Teorie, metodi e strumenti per l’implementazione del programma, Becco Giallo, Padova.

Bibliografia e risorse web

Centro Studi Professionali Radici Sociali

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