La recente sentenza del Tar Campania, Napoli, n. 826/2015 affronta la questione sull’affidamento in convenzione ad un professionista esterno del Servizio Legale di un Comune.
La vicenda trae spunto da un ricorso proposto da un funzionario amministrativo avvocato dipendente del Comune avverso la delibera di Giunta con cu l’ente locale disponeva l’affidamento, in convenzione con un avvocato professionista esterno di fiducia, dell’incarico di patrocinio, assistenza, difesa e rappresentanza dell’ente in tutti i nuovi giudizi e comunque non oltre l’assunzione in servizio del nuovo Dirigente dell’Avvocatura Municipale.
In via preliminare il collegio napoletano esamina l’eccezione d’inammissibilità dell’azione, per carenza d’interesse, sollevata dal Comune in relazione alla natura organizzatoria dell’impugnata delibera di Giunta.
Sul punto vero è infatti che le scelte compiute dall’ente locale in materia di organizzazione dei propri uffici, nell’esercizio della potestà riconosciuta dall’art. 89 del d.lgs n. 267/2000, sono ampiamente discrezionali e che il merito delle determinazioni adottate è insindacabile; tuttavia, come chiarito in giurisprudenza, (cfr. Cons. Stato, sez. V, 8870/2009 e 730/2012) ciò non preclude al giudice amministrativo la verifica di legittimità, sia pur nei limiti del controllo formale ed estrinseco dell’iter logico seguito dall’autorità amministrativa.
Non può dunque dubitarsi della sussistenza in capo al ricorrente, che è titolare di una posizione certamente differenziata e qualificata, quale funzionario avvocato in servizio presso l’Avvocatura municipale, dell’interesse a contestare la razionalità del provvedimento in discussione, che oggettivamente comporta la sottrazione, sia pure in via temporanea, di una fetta di contenzioso alla competenza dell’Ufficio Legale.
Di contro il Collegio ritiene che la delibera con la quale il Comune affida in convenzione, ad un professionista esterno, l’incarico di patrocinio, assistenza, difesa e rappresentanza dell’ente in tutti i nuovi giudizi che si instaureranno innanzi al Tribunale civile in qualunque sede, è legittima, ove tale scelta risulti giustificata dal fatto che il Comune dispone di un unico avvocato di ruolo, rispetto ad una pianta organica che prevede quattro legali ed ha bandito un concorso per l’assunzione del nuovo dirigente dell’Avvocatura municipale, procedura tuttora in corso ed alla cui definizione è risolutivamente condizionato l’incarico conferito con la gravata delibera.
Inoltre, continuano i giudici degli atti amministrativi campani, la scelta operata non è da ritenersi lesiva dei principi di efficienza, efficacia ed economicità, ove si consideri che la delibera in questione prevede la corresponsione di un compenso annuo modesto e ben inferiore a quello che il Comune dovrebbe corrispondere ad un dipendente.
La sentenza in rassegna, probabilmente perché la questione non era stata proposta, non affronta il problema della legittimità o meno del conferimento dell’incarico annuale ad un professionista esterno senza l’indizione di una gara. ( cfr. Cons. Stato Sez. V, 2730/2012 e deliberazione Corte dei Conti sez. regionale di controllo per l’Abruzzo n. 25/2013)
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento