Specializzazioni forensi, dal Ministero il nuovo schema di regolamento

Redazione 29/06/18
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Il Ministero della Giustizia ha elaborato uno schema di regolamento relativo al conseguimento del titolo di avvocato specialista, inoltrato al Consiglio nazionale forense ed al Consiglio di Stato affinché rendano il necessario parere. Il nuovo regolamento interviene a modificare il precedente decreto ministeriale n. 144 del 12 agosto 2015, parzialmente annullato dal Consiglio di Stato (con sentenza n. 5575/17), relativamente alle disposizioni sull’elenco dei settori di specializzazione e la disciplina del colloquio diretto ad accertare la comprovata esperienza necessaria ad ottenere il titolo di specialista.

I nuovi dieci settori di specializzazione

Lo schema di decreto prevede dieci settori di specializzazione; un elenco – specifica in proposito il Ministero della Giustizia – elaborato sulla base di un’attenta ricognizione della domanda di servizi legali specializzati. Nel dettaglio, i settori sono i seguenti: diritto civile; diritto penale; diritto amministrativo; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto tributario, diritto fiscale e doganale, diritto internazionale, diritto dell’Unione europea. A questi settori per così dire “tradizionali”, il Ministero ne ha aggiunti altri di crescente importanza, ossia: diritto della concorrenza; diritto dell’informatica e della protezione dei dati personali. Inoltre, per potersi definire specialista nelle aree generali del diritto civile, penale ed amministrativo, occorre aver acquisito la specializzazione in almeno una delle relative sotto-aree.

Nomina della commissione

Si rammenta infine, come anticipato, che con la suindicata sentenza n. 5575/17 il Consiglio di Stato aveva altresì bocciato la disciplina dei colloqui per il conferimento del titolo di specialista (ravvisando una eccessiva discrezionalità da parte del Cnf). Per cui il Ministero ha ora introdotto una nuova procedura di formazione della commissione, composta di tre avvocati iscritti all’elenco speciale dei Cassazionisti e di due professori universitari di ruolo, di comprovata e documentata esperienza nel relativo settore di specializzazione. Il Cnf nominerà un componente avvocato, mentre i restanti saranno nominati con Decreto del Ministero della Giustizia.

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