Telemarketing: dopo il Codice di condotta, arriva l’organismo di monitoraggio

Dopo l’approvazione, da parte dell’Autorità Garante per la Protezione dei dati personali, del Codice di condotta relativo alle attività di telemarketing e teleselling (codice che acquisterà piena efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), nato con l’obiettivo di tutelare in maniera fattiva ed efficace gli utenti dalle chiamate indesiderate (visto il palese fallimento pratico del registro delle opposizioni), è stato accreditato l’Organismo di monitoraggio (OdM) a completamento dell’iter in questa spinosa materia.

Indice

1. La nuova era del telemarketing: tra tutela della privacy e innovazione


Nel panorama attuale delle comunicazioni commerciali, il telemarketing si pone come uno dei canali più invasivi e, talvolta, controversi.
Peraltro, nemmeno il rafforzamento del registro delle opposizioni e la sua apertura, dopo un iter durato anni, anche alle utenze fisse sembra aver posto un freno alle telefonate selvagge e indesiderate ormai a qualsiasi orario. Non si salva nessuno, dal momento che molti call center sono situati anche al di fuori dello spazio economico europeo e il ricorso sempre più massiccio alle telefonate con numeri preregistrati sembra ormai una prassi standard.
La percezione negativa legata alle incessanti chiamate indesiderate ha catalizzato l’attenzione delle autorità regolatorie, culminando nell’istituzione del nuovo Codice di condotta.
Questo provvedimento segna una pietra miliare nella regolamentazione delle attività di teleselling e telemarketing, con l’obiettivo primario di tutelare l’utente finale dalle molestie telefoniche. Il recente accreditamento dell’Organismo di monitoraggio (OdM) rappresenta l’ultimo step verso la piena applicazione di questa normativa, destinata a entrare in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, come stabilito dal provvedimento del 7 marzo 2024.
La creazione dell’OdM è frutto di un’attenta valutazione da parte dell’Autorità competente, che ha riconosciuto in questo organismo i requisiti essenziali di competenza, indipendenza e imparzialità previsti dal Regolamento Ue sulla protezione dei dati personali (GDPR Reg. 679/2016).
Tale accreditamento non solo legittima l’OdM come ente di controllo sull’adesione e l’applicazione del Codice da parte delle aziende coinvolte, ma instaura anche un nuovo standard nel settore del telemarketing. Le associazioni di committenti, i call center, i teleseller, i list provider e le associazioni di consumatori hanno collaborato alla proposta di questo organismo, evidenziando un impegno condiviso verso un cambiamento positivo.

2. Il codice di condotta e la sua implementazione


Gli aderenti al Codice di condotta si impegnano a intraprendere misure specifiche per assicurare la correttezza e la legittimità del trattamento dei dati personali lungo l’intera filiera del telemarketing. Queste misure includono l’ottenimento di consensi espliciti per le diverse finalità del trattamento (quali marketing e profilazione), l’informazione chiara e precisa agli utenti sull’utilizzo dei loro dati, e la garanzia del pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa sulla privacy. Tra questi, spicca il diritto di opposizione al trattamento dei dati, fondamentale per chi desidera sottrarsi alle comunicazioni indesiderate.
Un punto di forza del Codice è l’introduzione di sanzioni specifiche per contrastare il fenomeno dei call center abusivi, un “sottobosco” che finora ha trovato terreno fertile nell’anonimato e nella difficoltà di tracciabilità. La previsione di penali o la mancata corresponsione delle provvigioni per i contratti stipulati senza un consenso valido rappresenta un deterrente significativo, che punta a eradicare le pratiche scorrette all’origine.
Questo nuovo approccio al telemarketing promette di ridefinire il rapporto tra aziende e consumatori, orientandosi verso una maggiore trasparenza e rispetto della sfera personale.
La valutazione di impatto (DPIA) richiesta per i trattamenti automatizzati, inclusa la profilazione, introduce un livello di scrupolosità e attenzione che va ben oltre gli standard precedenti. Con l’applicazione di queste misure, il Codice di condotta aspira a ristabilire la fiducia nel telemarketing, trasformandolo da fastidio a opportunità di comunicazione diretta e personalizzata, nel pieno rispetto della privacy individuale.
In conclusione, l’accreditamento dell’OdM e l’attuazione del Codice di condotta dovrebbero auspicabilmente rappresentare un progresso significativo nel settore del telemarketing e del teleselling. La collaborazione tra diverse entità del settore e l’impegno verso la protezione dei consumatori delineano un futuro in cui la comunicazione commerciale può evolversi in modo responsabile e sostenibile.
Resta da vedere l’impatto reale di queste misure sulla qualità del dialogo tra aziende e utenza, ma l’ottimismo è alto e le aspettative sono quelle di un cambiamento radicale e positivo.

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Avv. Luisa Di Giacomo

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