Obblighi di comunicazione e trasparenza fiscale: il d.lgs. 128/2024

Lorena Papini 16/09/24
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 Il Decreto Legislativo n. 128 del 4 settembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 12 settembre 2024, rappresenta l’attuazione della direttiva (UE) 2021/2101 del Parlamento europeo e del Consiglio. Questa direttiva modifica la precedente normativa europea, la direttiva 2013/34/UE, con particolare riferimento alla comunicazione delle informazioni sull’imposta sul reddito da parte di determinate imprese e succursali​.

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Indice

1. Obiettivi del decreto: trasparenza e obblighi di comunicazione


Il principale scopo del decreto è quello di rafforzare la trasparenza fiscale all’interno dell’Unione Europea. Esso richiede alle grandi imprese e succursali di pubblicare informazioni dettagliate riguardanti le imposte sul reddito pagate nei diversi Stati membri, nonché nei paesi terzi. Questa iniziativa rientra in un più ampio sforzo dell’UE volto a migliorare la trasparenza fiscale e a combattere l’evasione e l’elusione fiscale.
Le disposizioni del decreto mirano a fornire un quadro chiaro delle attività fiscali delle imprese multinazionali, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione dei loro profitti e delle tasse pagate nei vari paesi. In tal modo, si intende dare al pubblico e alle autorità fiscali maggiori strumenti per valutare se queste società stanno adempiendo correttamente ai loro obblighi fiscali nei diversi paesi in cui operano​.
Il Decreto Legislativo n. 128 del 2024 rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro l’elusione fiscale e nell’aumento della trasparenza fiscale a livello europeo. Attraverso l’introduzione di obblighi di comunicazione per le grandi imprese multinazionali, si spera di migliorare la responsabilità aziendale e di rafforzare la fiducia nel sistema fiscale. Le nuove normative impongono un’importante sfida amministrativa alle aziende, ma al contempo promettono di offrire vantaggi significativi in termini di equità e trasparenza all’interno del mercato unico europeo.

2. Ambito di applicazione


Il decreto si applica alle imprese e succursali che superano determinate soglie finanziarie. In particolare, sono soggette alle nuove regole le imprese multinazionali con fatturato consolidato annuo superiore a 750 milioni di euro. Questo limite garantisce che le disposizioni riguardino le grandi aziende che hanno un impatto economico rilevante a livello globale. Le informazioni richieste devono essere pubblicate con cadenza annuale, favorendo un confronto su base regolare.

3. Informazioni richieste


Le informazioni che devono essere divulgate includono vari aspetti della fiscalità delle imprese, tra cui:

  • L’importo delle imposte pagate in ciascun paese in cui operano.
  • Il numero di dipendenti.
  • I profitti e i ricavi generati in ogni giurisdizione fiscale.

Questo obbligo mira a evitare che le imprese possano sottrarre una parte rilevante delle loro attività fiscali a determinate giurisdizioni, utilizzando pratiche come il trasferimento artificiale dei profitti verso paesi con tassazione favorevole.

4. Impatto sulle imprese


Le imprese sono chiamate a un’ulteriore responsabilità in termini di trasparenza e conformità. Per molti gruppi multinazionali, questo implica una revisione delle loro politiche fiscali e l’adeguamento delle loro procedure di rendicontazione. Nonostante l’onere amministrativo che queste nuove normative comportano, l’intento è quello di garantire una concorrenza più equa, riducendo le disparità tra le imprese che rispettano le norme fiscali e quelle che sfruttano le lacune normative

5. Struttura normativa


Il decreto si compone di vari articoli che definiscono i dettagli operativi dell’attuazione della direttiva. Esso stabilisce sia le modalità di comunicazione delle informazioni fiscali che le eventuali sanzioni in caso di non conformità. Le imprese devono presentare i loro dati in modo chiaro e accessibile, permettendo ai cittadini, alle autorità fiscali e ai potenziali investitori di ottenere una visione chiara del loro comportamento fiscale.

6. Sanzioni


Nel caso di mancata osservanza delle disposizioni, il decreto prevede sanzioni amministrative piuttosto severe. Queste includono multe e, in casi gravi, la possibilità di azioni legali contro le imprese che omettono o falsificano le informazioni relative alle imposte sul reddito.

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