L’ordinanza n. 26517 del 2024 ha sottolineato l’importanza della tutela del minore in contesti familiari caratterizzati da elevata conflittualità. In Italia, nonostante la preferenza legislativa per l’affidamento condiviso, quando emergono situazioni di grave inadeguatezza o pericolo per il benessere psicofisico del minore, il giudice può disporre l’affidamento esclusivo a uno dei genitori, come previsto dall’articolo 337-quater c.c. con l’obiettivo di garantire al bambino un ambiente sicuro e stabile.
Per approfondire l’argomento, puoi consultare: Affidamento esclusivo: tutela del minore in famiglie conflittuali
Indice
- 1. Differenze tra affidamento condiviso ed esclusivo
- 2. Quando è giustificato l’affidamento esclusivo?
- 3. Alienazione parentale
- Corso di formazione: Separazione e divorzio: casa familiare, assegno divorzile e mantenimento dei figli
- 4. Affidamento super esclusivo
- 5. La valutazione peritale nei procedimenti di affidamento
- 6. Conclusioni
1. Differenze tra affidamento condiviso ed esclusivo
L’affidamento condiviso, di regola, consente a entrambi i genitori di prendere decisioni importanti per il figlio, indipendentemente dalla loro convivenza. L’affidamento esclusivo, invece, assegna a uno dei due genitori il diritto di decidere in autonomia su questioni rilevanti per la vita del minore, riducendo in modo importante il ruolo decisionale dell’altro. Quest’ultimo conserva, in ogni caso, il diritto di essere informato e di mantenere un rapporto con il figlio, salvo che il giudice disponga diversamente in casi eccezionali.
2. Quando è giustificato l’affidamento esclusivo?
L’affidamento esclusivo può essere giustificato in situazioni di grave conflittualità tra i genitori, quando la tensione costante pregiudica la stabilità emotiva del figlio. Altre circostanze includono l’inadeguatezza di uno dei genitori a prendersi cura del bambino, sia a livello emotivo che materiale, o la presenza di un rischio concreto per la salute psicofisica del minore, qualora la sua interazione con uno dei genitori risultasse dannosa.
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3. Alienazione parentale
Un aspetto molto discusso nei casi di affidamento esclusivo è l’alienazione parentale. Tale dinamica, in cui uno dei genitori manipola il figlio contro l’altro, può avere conseguenze devastanti per il benessere psicologico del bambino. L’ordinanza n. 26517/2024 ha posto l’accento sull’importanza di valutare con attenzione le accuse di alienazione parentale, per evitare che vengano utilizzate come strumento di conflitto genitoriale. L’alienazione, se dimostrata, può giustificare la scelta dell’affidamento esclusivo, ma solo in presenza di prove concrete. In assenza di queste, l’accusa non può essere usata come pretesto per ottenere un vantaggio nella causa.
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4. Affidamento super esclusivo
In casi particolarmente gravi, si ricorre all’istituto dell’affidamento super esclusivo. Questa misura, prevista dalla giurisprudenza italiana, si applica quando vi è la necessità di limitare ulteriormente i diritti del genitore non affidatario, a tutela del minore. L’ordinanza n. 26517/2024 ha chiarito che l’affidamento super esclusivo può essere utilizzato in casi di violenza domestica o gravi disturbi psicologici di uno dei genitori. In queste situazioni, il giudice può disporre che le visite del genitore non affidatario avvengano in ambienti protetti e sotto la supervisione di esperti, come psicologi o assistenti sociali, per evitare che il bambino subisca ulteriori traumi.
5. La valutazione peritale nei procedimenti di affidamento
Nei procedimenti di affidamento esclusivo, la valutazione peritale riveste un ruolo fondamentale. La Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 26517/2024, ha evidenziato l’importanza delle relazioni tecniche fornite dai consulenti tecnici d’ufficio (CTU) e dai servizi sociali. L’analisi del contesto familiare fornisce al giudice un quadro completo delle capacità genitoriali e della situazione emotiva del bambino. Tali valutazioni garantiscono che la decisione sull’affidamento sia presa nell’esclusivo interesse del minore. Il giudice deve bilanciare il diritto dei genitori a mantenere un rapporto con il figlio con la necessità di tutelarne la salute psicofisica, e spesso le relazioni peritali rappresentano uno strumento decisivo per orientare la scelta.
6. Conclusioni
L’ordinanza n. 26517 del 2024 ha confermato la necessità di valutare con attenzione ogni singolo caso, mettendo al centro l’interesse del bambino. In contesti di grave conflittualità o inadeguatezza di uno dei genitori, l’affidamento esclusivo, e nei casi più estremi quello super esclusivo, si configurano come strumenti indispensabili per garantire al minore un ambiente sicuro e stabile in cui crescere serenamente.
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