Vendite sottocosto – Contenuto delle norme: definizione di vendita sottocosto, calcolo del costo e del prezzo, ammissibilità e limiti, informazione del consumatore, caratteristica dell’offerta, monitoraggio, sanzioni

Redazione 14/11/03
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Regolamento Consiglio dei Ministri sulle vendite sottocosto del 23/02/2001

Art. 1

(Disciplina delle vendite sottocosto)

Nel regolamento si intende per vendita sottocosto la vendita al pubblico di uno o più prodotti effettuati ad un prezzo inferiore a quello risultante dalle fatture di acquisto maggiorato dell’imposta del valore aggiunto e di ogni altra imposta o tassa connessa alla natura del prodotto e diminuito degli eventuali sconti o contribuzioni riconducibili al prodotto medesimo purché documentati, secondo la definizione contenuta nell’articolo 15, comma 7 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.

E’ vietata la vendita sottocosto effettuata da un esercizio commerciale che, da solo o congiuntamente a quelli dello stesso gruppo di cui fa parte, detiene una quota superiore al cinquanta per cento della superficie di vendita complessiva esistente nel territorio della provincia dove ha sede l’esercizio con riferimento al settore merceologico di appartenenza.

Ai fini del comma 2, per gruppo si intende una pluralità di imprese commerciali, controllate da una società o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, ovvero all’interno della quale vi sia comunque la possibilità di stabilire politiche comuni di prezzo.

La vendita sottocosto è una modalità di effettuazione delle vendite di cui all’articolo 15, comma 1 del decreto legislativo n. 114 del 1998. Essa deve essere comunicata al comune dove è ubicato l’esercizio almeno dieci giorni prima dell’inizio e può essere effettuata solo tre volte nel corso dell’anno, ogni vendita sottocosto non può avere una durata superiore a dieci giorni ed il numero delle referenze oggetto di ciascuna vendita sottocosto non può essere superiore a cinquanta.

Non può essere effettuata una vendita sottocosto se non è decorso almeno un periodo pari a venti giorni, salvo che per la prima vendita sottocosto dell’anno.

Fatta salva l’applicazione del decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 74, indipendentemente dalla effettiva esecuzione della vendita sottocosto, sono vietati gli annunci e i messaggi pubblicitari, effettuati con qualsiasi mezzo, relativi ad operazioni non consentite dal presente decreto.

Ai fini della individuazione di una vendita sottocosto, per prezzo di vendita al pubblico di un prodotto si intende il prezzo effettivamente praticato ai consumatori alle casse.

Le disposizioni del presente decreto non si applicano alle vendite promozionali non effettuate sottocosto e alle vendite di liquidazione e di fine stagione, nonché alle vendite disposte dall’autorità giudiziaria nell’ambito di una procedura di esecuzione forzata o fallimentare.

Le disposizioni del presente decreto non si applicano agli esercenti il commercio sulle aree pubbliche.

Art. 2

(Ammissibilità)

E’ comunque consentito effettuare la vendita sottocosto:

dei prodotti alimentari freschi e deperibili;

dei prodotti alimentari qualora manchino meno di tre giorni alla data di scadenza o meno di quindici giorni alla data del termine minimo di conservazione, nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109;

dei prodotti tipici delle festività tradizionali, qualora sia trascorsa la ricorrenza o la data della loro celebrazione;

dei prodotti il cui valore commerciale sia significativamente diminuito a causa di modifiche della tecnologia utilizzata per la loro produzione o di sostanziali innovazioni tecnologiche apportate agli stessi prodotti, ovvero a causa dell’introduzione di nuove normative relative alla loro produzione o commercializzazione;

dei prodotti non alimentari difettati, dei quali sia lecita la vendita e garantita la sicurezza secondo la vigente disciplina, o che abbiano subito un parziale deterioramento imputabile a terzi, ovvero ad agenti naturali o a fatti accidentali, nonché di quelli usati per dimostrazioni, mostre, fiere o prove o che, comunque, siano stati concretamente utilizzati prima della vendita;

E’ altresì consentito effettuare la vendita sottocosto in caso di ricorrenza dell’apertura dell’esercizio commerciale o della partecipazione al gruppo del quale l’esercizio fa parte, con cadenza almeno quinquennale; di apertura di un nuovo esercizio commerciale; di avvenuta ristrutturazione totale dei locali anche qualora si sia proceduto, prima della ristrutturazione, alla vendita di liquidazione; o di modifica e integrazione dell’insegna tali da incidere sul carattere individuante della stessa.

Le vendite sottocosto di cui al presente articolo non sono soggette alla comunicazione di cui all’articolo 1, comma 4.

Art. 3

(Obblighi di informazione al consumatore)

Fermo quanto disposto dall’articolo 15, comma 5, del decreto legislativo n. 114 del 1998, ai fini della garanzia della tutela e della corretta informazione del consumatore, le vendite sottocosto previste dal presente decreto sono effettuate nel rispetto delle seguenti condizioni:

specifica comunicazione, anche nel caso di messaggi pubblicitari all’esterno o all’interno del locale, recante l’indicazione chiara ed inequivocabile dei prodotti, del quantitativo disponibile per ciascuna referenza e del periodo temporale della vendita, nonché delle relative circostanze nel caso dei prodotti di cui all’articolo 2, comma1, lettere b) ed e);

inequivocabile identificazione dei prodotti in vendita sottocosto all’interno dell’esercizio commerciale;

In caso di impossibilità a rispettare, per l’intero periodo preannunciato, le condizioni di cui al comma 1, lettera a), è immediatamente resa pubblica la fine anticipata dell’offerta con i medesimi mezzi di comunicazione.

Sono considerate ingannevoli, ai sensi del decreto legislativo n. 74 del 1992, le comunicazioni di cui al comma 1, nel caso di vendita non effettivamente effettuata sottocosto.

Art. 4

(Monitoraggio vendite sottocosto)

L’Osservatorio Nazionale, di cui all’articolo 6, comma 1, lettera g)del decreto legislativo n. 114 del 1998, effettua il monitoraggio degli effetti del presente regolamento sul sistema distributivo. Alle riunioni dell’Osservatorio Nazionale in materia di sottocosto partecipa un rappresentante dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, istituita dall’articolo 10, della legge n. 287 del 1990, e un rappresentante per ciascuna delle Confederazioni imprenditoriali dell’industria maggiormente rappresentative.

L’Osservatorio presenta al Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, le risultanze del monitoraggio relative al primo anno di vigenza delle disposizioni del presente decreto, al fine della verifica dell’efficacia delle medesime, entro novanta giorni. Il Ministro dell’industria trasmette a fini conoscitivi le predette risultanze al parlamento.

Art. 5

(sanzioni)

ai sensi dell’articolo 22, comma 3 del decreto legislativo n. 114, del 1998, le violazioni delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 2,4,5 e 6 e all’articolo 3, commi 1 e 2 del presente decreto, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire 1.000.000 a lire 6.000.000.

Chiunque effettua vendite sottocosto al di fuori delle ipotesi previste dall’articolo 2, commi 1 e 2 è punto con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire 1.000.000 a lire 6.000.000.

Ai sensi del predetto articolo 22, comma 2, in caso di particolare gravità o di recidiva può essere disposta, quale sanzione amministrativa accessoria, la sospensione dell’attività di vendita per un periodo non superiore a venti giorni. La recidiva si verifica qualora sia stata commessa la stessa violazione per due volte in un anno nel medesimo punto di vendita, anche se si è proceduto al pagamento in misura ridotta.

Art. 6

(Disposizioni finali)

Resta ferma la competenza dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ad intervenire ai sensi del decreto legislativo n. 74 del 1992.

Resta ferma la competenza dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel caso di vendita sottocosto effettuata da un esercizio commerciale che abusa di posizione dominante, ai sensi dell’articolo 3 della legge 10 ottobre 1990 n. 287. Resta ferma, altresì, la competenza del giudice ordinario, nel caso di vendita sottocosto effettuata da un esercizio commerciale che compie atti di concorrenza sleale rientranti nelle ipotesi di cui all’articolo 2598, comma 1, numero 3, del codice civile.

Le disposizioni contenute nel presente decreto sono applicate a decorrere dal centoventesimo giorno dalla data dei entrata in vigore.

Il presente decreto, munito del sigillo di Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque di osservarlo e di farlo osservare.

 

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